Cronaca 1 Maggio 2021

1 maggio: “Aperti per non chiudere più”, locandine di protesta nei pubblici esercizi

Il Primo Maggio le associazioni dei pubblici esercizi della provincia si uniscono per dare voce a un settore che non vede la fine dell’emergenza pandemica.

La campagna regionale attecchisce anche a Livorno e provincia.

“APERTI PER NON CHIUDERE PIÙ”: FIPE-CONFCOMMERCIO E FIEPET-CONFESERCENTI SI MOBILITANO PER LA RIAPERTURA TOTALE E DEFINITIVA DEI RISTORANTI E BAR

 

ciapini e pieragnoli

Ciapini e Pieragnoli

Livorno, 1 maggio 2021

“Aperti per non chiudere più” è lo slogan che scandisce la campagna congiunta di Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti in concomitanza con il Primo Maggio, festa internazionale del lavoro.

Le due associazioni di categoria, che rappresentano i pubblici esercizi italiani, intendono così mobilitare anche l’opinione pubblica sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività del settore e, più in generale, sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è.

Nelle locandine, affisse in vetrina da migliaia di bar e ristoranti, alcune immagini provocatorie:

l’interno di un locale con il servizio al tavolo e assembramenti in spazi
pubblici.

Poi, la domanda: “Dove ti senti più sicuro?”

Vincenzo Cananzi, referente Fiepet della provincia di Livorno:

 

“I distinguo delle istituzioni nazionali e regionali tra fasce di colore e tra servizio al tavolo o al bancone o all’interno per la lotta al Covid si stanno dimostrando inutili dal punto di vista medico e dannosissimi da quello economico – dicono da Fipe-Confcommercio e Fiepet- Confesercenti – lo dimostra il fatto che nei mesi in cui siamo stati chiusi il numero dei
contagi è addirittura aumentato.

Si vada piuttosto a vedere cosa accade nelle case private, negli assembramenti spontanei delle piazze, o all’interno delle grandi aziende, dove quattro milioni di lavoratori ogni giorno condividono il momento della pausa non sempre rispettando le prescrizioni antiCovid”.

Federica Garaffa Cristiani, responsabile per i pubblici esercizi di Fipe
Confcommercio aggiunge:

“Con le sue disposizioni, ormai da oltre un anno lo Stato italiano ha messo fuori legge i pubblici esercizi, che pure sono gli unici a poter garantire
la somministrazione in piena sicurezza, con clienti controllati e controllabili e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti.

Ma chiudendo noi ha aperto la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni tracciamento”.

“La categoria è vittima di un accanimento senza senso, che sta esasperando gli operatori – sottolineano Fipe e Fiepet –

Prendiamo distanza dalle azioni di protesta violente e contro la legge che si sono succedute in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate.

Per questo motivo, tenendo fede al senso di responsabilità e al principio
di muoverci sempre dentro la legalità, continuiamo ad aumentare la nostra attività sindacale nei confronti di tutti i decisori istituzionali, a livello territoriale come nazionale, affinché si facciano carico delle nostre richieste per una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi, indipendentemente dalle fasce di colore.

Puntando anche al superamento del concetto di “coprifuoco” o, in stretto subordine, almeno al suo prolungamento alla mezzanotte.

 

Siamo in buona compagnia nel chiederlo, visto che sia Anci che la Conferenza delle Regioni e Province autonome si sono espresse favorevolmente in questa direzione”.

Per accompagnare il pressing sindacale, arriva quindi la campagna promozionale rivolta ai clienti, che prevede il coinvolgimento di tutte le attività di somministrazione con l’obiettivo di evitare un nuovo lockdown, dimostrando che non sono certo bar e ristoranti i luoghi di maggior diffusione dei contagi.

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