Cronaca 21 Maggio 2017

Caso Cantone: le accuse sull’Espresso e la replica del Consigliere Regionale M5S

Caso Cantone: La vicenda delle società maltesi ha portato alle dimissioni del politico M5s Enrico Cantone

Caso Cantone:

Ci sono nuove accuse apparse sull’Espresso riguardo all’ex Consigliere Regionale M5S, Enrico Cantone

Secondo quanto dichiarato dall’Espresso, sarebbero stati proprio i quesiti posti dal Settimanale a “far tornare la memoria” al Consigliere Regionale M5s Enrico Cantone.

L’espresso prosegue raccontando la storia delle aziende di Cantone, partendo dalla azienda di famiglia “Cantone Ricambi” fino alle società maltesi (la CR Holding e la Carsins.Eu, costituite nel 2010) oggetto delle dimissioni da Consigliere Regionale ( Leggi qui )

La Cantone Ricambi possiede un’officina restaura vecchie auto WolKswagen  e che vende on line pezzi di ricambio. Le due società Maltesi sarebbero state costituite per possibili scambi commerciali con la Libia e la Tunisia.

Per l’Espresso non è chiaro il rapporto tra l’attività svolta a Livorno e le società estere, l’articolo mette in evidenza che le due società maltesi hanno in bilancio movimenti per poche migliaia di euro e rincara la dose scrivendo che “è difficile fare una valutazione sulla parte italiana degli affari, la Cantone Ricambi non  deposita un bilancio dal 2012”

Questa è la risposta che Enrico Cantone affidata ai social network
C’è un detto napoletano che dice “VULISSE METTERE ‘O CÀNTERO CU ‘ARCIULO?” che potrebbe essere allineato “AL MISCHIARE LA LANA CON LA SETA”.
Non confondiamo due realtà che sono la Cantone Enrico Ricambi Ditta Individuale e la Cantone Ricambi srl.
La Cantone Enrico D.I. nasce nel 1996 e si occupa della vendita di ricambi per veicoli d’epoca. Nel 1999 allaccia rapporti commerciali con una delle più grandi società assicurative americane la AIG e incomincia a fornire carrozzerie italiane di ricambi a specifiche americane. Quindi la D.I. vende ricambi d’epoca VW e ricambi moderni specifiche USA.
Questa ditta smette l’attività il 31.12.2015, chiudendo la relativa partita IVA il 31.12.2016 per lasciare tutta la contabilità in ordine.
La Cantone Ricambi SRL nasce con atto notorio il 23.12.2015. Viene istituita variando nome e oggetto della esistente SRL di cui ero socio unitario che si chiamava Diciasetteseicinquantasei srl che come oggetto aveva la gestione immobiliare del capannone dove prima aveva sede la Cantone Enrico Ricambi Ditta Individuale e dove ora c’è la Cantone Ricambi srl.
La SRL è a posto con i bilanci. Il 30 aprile si è riunito il consiglio di amministrazione e ha approvato il bilancio. Siamo in tempo con la presentazione fino al 30 maggio 2017.
La Cantone Enrico D.I. non ha obbligo di presentare i bilanci essendo ditta individuale basta la dichiarazione dei redditi.
La Diciasetteseicinquantasei srl è quella che non ha presentato i bilanci dal 2012 al 2015 mentre aveva come oggetto la gestione immobiliare e questo l’ho scoperto venerdì scorso. Sto aspettando dal commercialista una spiegazione in merito.
Tengo a ribadire che non ci sono collegamenti fra la società Cantone Ricambi srl e quelle maltesi. Né contabili, né amministrative. Sono due aspetti che ho voluto tenere completamente separati e trasparenti tanto che appaio in tutte con il mio nome e non con quello di parenti o presta nome.
Malta non è stata scelta a caso e l’idea di fare business in Libia non è stravagante come può sembrare, io sono nato a Tripoli la mia famiglia è cresciuta in Libia, da qui l’idea di ritornare con un progetto di business poi rimasto fermo per le vicende politiche libiche. Malta non è un paradiso fiscale, dove la moneta ufficiale è l’euro come in Italia.
Dal 2010 non è più nella black list, l’unione europea ha tra i suoi principi fondamentali la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento ed esercizio attività imprenditoriali di tutti i cittadini europei in tutti i paesi dell’unione, quindi alla fine ho iniziato un percorso consentito e favorito dalla tanto acclamata unione europea.
Le tasse della società maltese sono pagate a Malta, e non c’erano tasse da pagare in Italia visto che non sono stati distribuiti dividendi.
Dalla mancata comunicazione alla Regione Toscana non ne è derivato alcun vantaggio lecito o illecito per l’omessa dichiarazione al fisco, la cosa è cosi lieve da risolversi con 327 euro di sanzioni per violazione obblighi di monitoraggio. (I.V.A.F.E.)
https://www.facebook.com/EnricoCantoneM5S/