Cronaca 17 Maggio 2018

107 studenti livornesi volano in Europa con CO.S.MO

Oltre cento studenti di Livorno in partenza con il progetto europeo CO.S.MO.

La Camera di commercio porta i giovani in alternanza scuola lavoro all’estero

Sono 107, gli studenti livornesi che partecipano con i loro insegnanti al progetto europeo CO.S.MO. di cui la Camera di commercio è capofila.

Provengono da tre scuole superiori della città: Liceo Statale Francesco Cecioni, Istituto di Istruzione Superiore Buontalenti – Cappellini- Orlando e Istituto di Istruzione Superiore Vespucci – Colombo.

Altri 11 ragazzi provengono dall’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Giuseppe Cerboni di Portoferraio.

Dal 26 maggio partiranno per l’Europa, suddivisi tra le varie destinazioni previste dal progetto: Francia (Nizza, Perpignan, Parigi), Spagna (Alicante, Malaga, Tenerife), Regno Unito (Portsmouth, Londra), Irlanda (Cork), Creta (Rethymno), Malta (La Valletta), Germania (Berlino), dove svolgeranno un mese di alternanza scuola lavoro presso imprese, associazioni o istituzioni.

CO.S.MO. è un acronimo che sta per Coastal Students’ Mobility. Coinvolge il territorio livornese e maremmano, oltre a sette Paesi europei. Sono in tutto 204 studenti delle scuole superiori a svolgere un mese di alternanza scuola lavoro presso aziende europee scelte sulla base delle caratteristiche e delle esigenze della nostra economia locale, con particolare riguardo all’economia del mare. I Paesi coinvolti sono la Francia, la Spagna, il Regno Unito, l’Irlanda, Creta, Malta e la Germania.

“L’alternanza è un percorso di fondamentale importanza che le Camere oggi devono affrontare con impegno ancora maggiore: bisogna sensibilizzare le imprese per far crescere i ragazzi nel confronto con il mondo del lavoro, e dar loro la possibilità di entrarvi, al termine degli studi, con una professionalità vera – commenta il Presidente della Camera di commercio Riccardo Breda – Nel caso del progetto CO.S.MO. l’alternanza scuola lavoro è ancora più significativa perché si svolge nel contesto europeo in cui tra qualche anno i ragazzi potranno trovarsi ad operare”.