Robotica Educativa, i bambini presentano i loro robot.
Presentati i progetti elaborati da 395 bambini nell’ambito di “Scuola&Città”.
Presenti alla rassegna la vicesindaco Stella Sorgente e il direttore dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna Paolo Dario
La Robotica Educativa nelle scuole livornesi.
Livorno, 8 giugno 2017 – Il progetto didattico “Codifica e Robotica Educativa” del programma “Scuola & Città” del Comune di Livorno è stato oggetto di una rassegna illustrativa in programma per mercoledì 7 giugno, al Terminal Crociere della Stazione Marittima di Livorno.
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Il progetto, che introduce la Robotica Educativa come strumento didattico tra i più innovativi ed anche efficaci, ha interessato 395 bambini delle scuole d’infanzia e primarie della città, oltre a 30 insegnanti , opportunamente formati.
I bambini, dotati di kit robotici offerti dal Comune, hanno avuto la possibilità non solo di costruire e usare i robot – cosa che li ha grandemente entusiasmato – ma soprattutto di sviluppare in modo integrato capacità di apprendimento.
Mercoledì mattina,è stata l’occasione per presentare i risultati dei progetti elaborati nel corso dell’anno e dare il via ad una serie di giochi di robotica che hanno chiuso in allegria l’anno scolastico.
La mattinata è stata aperta con i saluti della vicesindaco Stella Sorgente che ha fortemente voluto l’introduzione , già dallo scorso anno, della Robotica Educativa nel programma “Scuola e Città” e di Paolo Dario, direttore dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore di S.Anna di Pisa che ha collaborato, attraverso la Società Great Robotics, alla realizzazione del progetto.
La robotica educativa è stata introdotta dal Comune di Livorno – tramite il Programma “Scuola & Città” curato dal CRED – nei progetti offerti alla scuola – dall’infanzia alle superiori – per qualificare l’offerta formativa ed innovare la didattica perché la robotica è una scienza emergente, nata dalla fusione di molte discipline tradizionali ; una scienza che fa interagire la cultura umanistica e quella tecnologica spesso contrapposte alla cultura più tradizionale.
La robotica educativa è funzionale non solo a costruire e ad usare i robot ma , come detto, soprattutto a sviluppare in modo integrato capacità e competenze che riguardano sia le discipline di base – come per es. matematica, fisica, disegno tecnico, prima e seconda lingua – che le più nuove tecnologie della comunicazione con l’obiettivo di crescere cittadini e cittadine che, più che “diventarne schiavi /schiave” – come spesso accade con il cellulare ed il computer – sono capaci di usarle nel modo più funzionale e più creativo possibile.
La robotica educativa sollecita le più efficaci forme di apprendimento perché consente di apprendere per scoperta, di esplorare il problem solving e di sviluppare la capacità creativa di trovare soluzioni originali, di riconoscere il ruolo positivo dell’errore come qualcosa non da nascondere ma su cui riflettere e da cui nascono idee per le migliori soluzioni dei problemi.
Inoltre la robotica educativa si realizza con attività di laboratorio, sollecitando quindi il lavoro di gruppo su contenuti di grande attualità per i bambini/le bambine ed i ragazzi/le ragazze di oggi; quindi aumenta il coinvolgimento, la motivazione individuale e quella ad interagire e collaborare con gli altri e le altre nel gruppo.
Il progetto si è articolato in relazione alle età dei bambini coinvolti, adottando tre diversi tipi di robot con le caratteristiche più appropriate ad ogni età.
Per la fascia di età della scuola dell’infanzia è stato utilizzato il robot Bee-bot (istruibile ed azionabile con comandi semplici di direzione e di movimento) perché, in età prescolare, fare robotica educativa favorisce in particolar modo lo sviluppo delle abilità spazio-temporali (orientamento spaziale e ordinamento sequenziale).
Per i primi due anni della scuola primaria è stato utilizzato il robot Thymio che consente il passaggio graduale dalla dimensione ludico-esplorativa a quella, con istruzioni ancora iconiche, di programmazione vera e propria (di comportamenti del robot) con controlli che utilizzano anche dati provenienti da sensori (di prossimità, di rumore, di temperatura) eseguiti soltanto al verificarsi di eventi particolari (come la pressione di un pulsante), introducendo così all’utilizzo di istruzioni condizionali.
Per gli ultimi tre anni della scuola primaria è stato utilizzato il robot CoderBot che comprende anche una telecamera e un sintetizzatore vocale in grado di pronunciare piccole frasi scritte e che permette di passare gradualmente dai comandi iconici, ai comandi testuali più complessi per i quali è utilizzato lo standard blockly.; utilizzando questo robot, i bambini apprendono la scrittura di programmi con linguaggi testuali che permettono l’utilizzo di cicli (ripetizione di un certo numero di istruzioni) e condizioni (esecuzione di istruzioni in base alla verifica di una condizione impostata).