Un nido di tartaruga marina all’isola d’Elba. Un fatto unico
L’animale ha depositato le uova sulla spiaggia di uno stabilimento balneare. Mobilitazione per salvaguardarle
Il 20 giugno scorso, tra gli ombrelloni dei Bagni, da Sergio e Paglicce Beach, a Marina di Campo, è stata segnalata la presenza di un grosso esemplare di caretta caretta, intenta a scavare una buca nell’arenile a meno di 10 mt dalla battigia.
La sorpresa è stata immensa, e il titolare delle strutture ha prontamente avvisato lo staff dell’Acquario dell’Elba, che ha allertato la rete toscana che fa capo all’Osservatorio toscano per la biodiversità della Regione Toscana.
Messe a punto le procedure di sicurezza, previste dalle Linee Guida Ministeriali, si è provveduto ad un piccolo scavo per confermare la presenza del nido, che ha dato immediato esito positivo.
Al sopralluogo erano presenti, oltre il responsabile dell’Acquario dell’Elba, il Presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago, Giampiero Sammuri, il personale della delegazione di spiaggia della Capitaneria di Porto di Portoferraio e i gestori dei bagni coinvolti, che si faranno carico della sorveglianza del nido fino alla schiusa delle uova. Una rete di volontari, facente capo a Legambiente arcipelago, si è già resa disponibile per la sorveglianza notturna del sito.
Un fatto unico e straordinario nel Mediterraneo
Si tratta di un evento straordinario, in quanto forse le particolari condizioni climatiche hanno spinto questo esemplare nel punto più a nord del Tirreno, nella costa sud dell’Isola d’Elba. Segnalazioni di altri nidi nel Tirreno sono nelle regioni Lazio, Campania, fino alla Calabria e Sicilia che contano il maggior numero di siti di nidificazione. Mentre nell’Adriatico, la presenza di pochi nidi è stata segnalata nelle regioni Abruzzo e Puglia.
Questa specie normalmente depone le uova nelle spiagge del bacino del Mediterraneo centro-orientale e principalmente lungo le coste della Grecia, della Turchia e Cipro, ma anche in Libia, Tunisia, Egitto, Israele, Siria e Libano.
La nidificazione avvenuta all’Elba, rappresenta al momento il limite più settentrionale di riproduzione per l’intero mediterraneo.
La Toscana da alcuni anni è interessata da questi eventi. Dopo la nidificazione a Scarlino nel 2013 , nel 2015 sul Tombolo della Giannella, (dove tra il 6 ed il 10 settembre, hanno visto la luce 63 piccole tartarughe), fino al 2016, a Capalbio dove è stato presidiato un sito di nidificazione a seguito di un documentato avvistamento, che però non ha dato seguito a nessuna schiusa.
Per il quarto anno consecutivo questi esemplari di Caretta caretta hanno deciso di provare ancora qui a nidificare, nella parte meridionale del Santuario dei cetacei con grande soddisfazione e sorpresa per tutti. La rete regionale toscana ha avviato il presidio delle aree a possibile nidificazione, con il contributo delle associazioni ambientaliste, l’Ente parco della Maremma, l’ARPAT, la Direzione Marittima, l’IZSLT e le Università toscane, così come tutti gli interventi sugli spiaggiamenti, coordinati dal Settore Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana.
Quando nasceranno?
L’incubazione è variabile mediamente tra i 45 ed i 60 giorni e quindi, se tutto andrà bene, potremmo assistere alla nascita di altre piccole tartarughe toscane (mediamente tra 70 e 100) nel mese di Agosto. Raggiunto il mare si dirigeranno nei mari più profondi per passare i primi anni della loro vita, ma poche saranno quelle che riusciranno a raggiungere l’età adulta (15-25 anni) per poi riprodursi.
Fonte Arpat