Cronaca 1 Novembre 2019

3DNextech, la start-up livornese che piace ad Electrolux

Livorno –Nella Livorno nota più come area di “crisi complessa” che per crescita dell’economia, finalmente un bel caso di rilancio e innovazione. Alla porta di 3DNextech, startup innovativa livornese Spin-Off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa attiva nel mondo della stampa 3D e associata a Confindustria LI MS, ha bussato Electrolux, colosso scandinavo con oltre 12 miliardi di euro di fatturato e più di 50.000 dipendenti in tutto il mondo.

Lo scorso settembre 2018 il Global Technology Development team di Electrolux seleziona 3DNextech tra oltre 150 realtà provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo? Risolvere le problematiche relative all’inserimento di tecnologie di stampa 3D all’interno della supply chain.

Questo settembre, al termine di un programma di collaborazione tecnica, il 3DFinisher, il primo prodotto lanciato dalla startup, si è confermato una tecnologia rivoluzionaria, in grado di modificare radicalmente l’approccio al mondo della stampa 3D.

“Il 3DFinisher può interessare potenzialmente tutto il mercato legato ai polimeri ed ai materiali plastici, probabilmente anche per questo abbiamo destato l’interesse di una multinazionale come Electrolux – ha dichiarato Andrea Arienti, CEO di 3Dnextech e componente del Gruppo Giovani Industriali di Confindustria LI MS – La maggioranza del nostro team proviene dall’istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, alcuni dei nostri collaboratori sono rientrati dall’estero perché credono fortemente in questo progetto, ed è questa la nostra forza, una spiccata attitudine alla ricerca unita allo spirito imprenditoriale”.

Il 3DFinisher è una stazione di finitura che agisce attraverso un’azione chimico-fisica, capace di levigare la superficie di oggetti in ABS, ASA e acetato di cellulosa rendendo gli oggetti stampati impermeabili, lucidi, impermeabili, lavabili e facilmente verniciabili. Ad oggi nessuna stampante 3D, anche di livello professionale, riesce a garantire una finitura superficiale di qualità.

Dopo il processo di stampa, le aziende sono quindi costrette ad operare numerose ed ulteriori operazioni di finitura, che vanno dall’abrasione superficiale, all’applicazione di resine e primer, per migliorare la superficie e la resistenza meccanica dei particolari realizzati. Questi rimedi risolvono in maniera parziale il problema e si traducono comunque in tempi e costi per le aziende, rendendo oltretutto impossibile un impiego professionale ed una replicabilità in serie. Il 3DFinisher risolve queste problematiche, automatizzando il processo di finitura successivo alla stampa.

Le prossime tappe della startup livornese saranno la partecipazione alla fiera internazionale della manifattura MECSPE di Bari il prossimo 28-30 novembre, dove il loro dispositivo sarà esposto nello stand di THE3DGROUP, il più grande gruppo italiano per l’innovazione digitale 3D e maggiore rivenditore di stampanti 3D a livello nazionale.