Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno celebra la “Giornata internazionale dei diritti della donna”.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno celebra con le donne dell’Arma in servizio in questa provincia la “Giornata internazionale dei diritti della donna”.
Oggi in tutta l’Arma dei Carabinieri ci sono circa 5.500 donne, pari più o meno al 5% del totale della forza organica.
L’ingresso nella Benemerita è stato disciplinato in modo graduale per cercare di favorirne al meglio l’integrazione.
Sono stati banditi concorsi per reclutare donne ufficiali, poi marescialli ed infine carabinieri.
Le prime donne ad indossare le stellette nell’Arma si sono arruolate ben 22 anni fa: nel 2000 erano 3 Tenenti in servizio permanente effettivo del ruolo tecnico logistico amministrativo, nella specialità psicologia.
Da qui, le donne hanno ricoperto via via tutti i ruoli dell’Arma; dal grado di Generale di Brigata sino a quello di Carabiniere, sono, ormai, inserite in tutte le organizzazioni; Centrale, Territoriale, Addestrativa, Mobile, Speciale e per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare.
Le donne sono impiegate anche nelle missioni all’estero, fornendo un validissimo contributo alle operazioni di pace, nel corso delle quali, soprattutto in territori di culture e tradizioni diverse, hanno favorito i contatti con la popolazione femminile locale.
Alle dipendenze del Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno attualmente le donne in servizio dei ruoli Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri sono 30, ovvero il 6,1% del totale.
Le donne in servizio nel capoluogo sono 19.
Ben 23 sono effettive alle Stazioni, ovvero svolgono il loro quotidiano servizio presso quei Comandi che costituiscono dei presidi di ascolto, accoglienza e di legalità ma anche di rassicurazione.
E proprio per questo, l’apporto delle donne nelle Stazioni Carabinieri ha un ruolo centrale, per ciò che rappresentano in quanto Carabinieri, quando, ad esempio, si trovano ad accogliere la testimonianza di un anziano truffato, o riescono a comprendere anche solo da uno sguardo il grido d’aiuto di un bambino vittima di abusi.
Ma soprattutto, donne al fianco di altre donne. La sensibilità dell’Arma livornese al delicato quanto inaccettabile fenomeno della violenza domestica si esprime quotidianamente attraverso la particolare attenzione dedicata dalle donne Carabinieri alle donne vittime della violenza di genere.
Nel 2021 circa 100 donne maltrattate si sono rivolte alle Stazioni Carabinieri della provincia, per essere ascoltate, per ricevere un aiuto, per essere rassicurate.
Altre 3 donne si occupano di attività informativa e di polizia giudiziaria: l’intuito femminile si associa all’acume e alla sagacia investigativa nonché alle competenze professionali che i reparti operativi dell’Arma labronica riversano in complesse e articolate indagini.
Due Appuntati sono effettive alla Centrale Operativa con il compito di coordinare le attività dei servizi presenti sul territorio.
Punto di contatto per chi si rivolge al “112” per richiedere un intervento di una pattuglia ma, soprattutto, voce dell’Arma per offrire ai cittadini risposte efficaci e tempestive ad un problema che li investe direttamente e, talvolta, drammaticamente.
Arricchiscono il variegato impiego delle donne nell’Arma di Livorno altre due Vice Brigadieri, giunte da poco tempo in servizio ai Nuclei Radiomobili di Livorno e Cecina. Capo-equipaggio, con la responsabilità della difficile gestione dell’attività di Pronto Intervento, sono entrate a far parte di un reparto estremamente dinamico e sempre in “prima linea” dell’Arma. Impegnate in servizio di pattuglia lungo le strade, sulla scena di un crimine, in soccorso ai cittadini in difficoltà, esattamente come i loro colleghi uomini, sono l’evidente segno di una graduale ma perfetta integrazione nell’Arma e nel Comando Provinciale di Livorno.