Cronaca 29 Settembre 2020

Ordinanza alcolici area Garibaldi, Il punto di vista critico di Confcommercio

Francesca MarcucciLivorno 29 settembre 2020

Confcommercio raccoglie le lamentele degli imprenditori di piazza Garibaldi, piazza della Repubblica, piazza XX Settembre e zone limitrofe in riferimento all’ordinanza n. 385 del 26 settembre con la quale è stata vietata la vendita di bevande alcoliche da parte delle attività commerciali e di somministrazione, nonché il divieto di consumo delle bevande analcoliche contenute in lattina o recipienti di vetro.

Il problema della microcriminalità e della malamovida in determinate zone del centro cittadino è un problema ormai tristemente conosciuto; di cui sono vittima, oltre ai residenti e alle persone che hanno la legittima voglia di uscire, i titolari delle attività di Livorno.

La presidente Francesca Marcucci:

“Secondo noi, non si può risolvere un problema di ordine pubblico impedendo agli imprenditori di vendere e lavorare, portando gli avventori lontano da alcune zone.

 

L’economia cittadina versa in un periodo di profonda crisi economica, dovuta solo in parte all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Nella sola giornata di ieri le attività interessate hanno vissuto un calo di fatturato del 50%  rispetto alla domenica precedente.

Confcommercio è disponibilissima a collaborare con amministrazione e forze dell’ordine per scongiurare fatti gravi come quelli successi nelle ultime settimane, e a incontrare il sindaco per esporgli le nostre ragioni e trovare soluzioni per equilibrare la libertà di impresa con le misure in favore della sicurezza e della salute dei cittadini.

Già durante il lockdown e in questo periodo di rischio epidemiologico, gli imprenditori hanno dimostrato grande senso di responsabilità e consapevolezza del proprio ruolo sociale.

Fronteggiano quotidianamente mille difficoltà, non ultime illegalità e degrado. Rendiamoli partecipi del contrasto alla criminalità, invece di penalizzarli per una situazione che già subiscono e da cui si sentono minacciati”.

“Sono necessari interventi di presidio del territorio e prevenzione anche culturale. Il nostro auspicio è la revoca dell’ordinanza o quantomeno la modifica di alcune disposizioni in essa contenute, in modo da non vederci costretti a rivolgerci ad un legale per la tutela dei diritti dei commercianti coinvolti dalla misura” conclude Marcucci.