Nera 7 Giugno 2017

Continua l’operazione “Indipendenza” con il sequestro di immobili, auto e conto corrente

QUESTURA DI LIVORNO: “OPERAZIONE INDIPENDENZA”

La Squadra Mobile di Livorno, nell’ambito dell’operazione denominata “INDIPENDENZA”, a seguito della quale nel marzo di quest’anno erano già state eseguite 9 misure cautelari nei confronti dei componenti di un’associazione a delinquere di origine albanese dedita al traffico ed al commercio di sostanze stupefacenti che operava ad ampio raggio fra Livorno, Pisa, Massa Carrara, Prato e Parma e che aveva portato al sequestro di grossi quantitativi di droga pesante (53 Kg circa di eroina e 3 kg di cocaina) oltre che di ingenti somme di denaro, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze titolare dell’indagine, ha dato esecuzione in giornata al sequestro preventivo di:

due immobili ubicati nella città di Parma, e più precisamente in Via Gramsci n. 31;

di un esercizio commerciale ubicato nella città di Pisa, e precisamente il bar “BUJAR” situato in Via S. Agostino n. 16;

di 6 autovetture (fra cui una BMW Serie 1 ed una Mercedes classe A);

un autocarro;

5 motocicli;

oltre che di due conti correnti bancari (nei quali risultano depositati circa 31.000,00 euro) utili al deposito di parte dei proventi dell’attività illecità dell’associazione ed intestati al capo della banda K.S. (in carcere da marzo) ed alla moglie V.E.

I sequestri sono stati eseguiti contemporaneamente nelle città di Parma e di Pisa e sono la conseguenza degli accertamenti patrimoniali richiesti dal P.M. della D.D.A. di Firenze, dott.ssa MIONE, dai quali è emerso senza ombra di dubbio che l’organizzazione aveva a disposizione case dove vivere e nascondersi, cantine e garage dove custodire, trasformare e confezionare lo stupefacente, automobili e scooter per gli spostamenti oltre che svariati telefoni cellulari per comunicare.

Il quadro indiziario raccolto dalla Polizia di Stato di Livorno ha dimostrato che gli immobili, i veicoli ed i conti correnti riferibili anche indirettamente agli indagati, sono la conseguenza dei proventi dell’attività illecità nel campo degli stupefacenti.

Peraltro, come confermato dal GIP nel Decreto di Sequestro Preventivo, le risorse dell’associazione presenti attualmente in Italia “sono solo una parte del volume di affari che l’organizzazione criminale ha realizzato in questi anni.”

Esistono, secondo quanto ricostruito dalle investigazioni, numerose prove positive del fatto che la maggior parte delle risorse economiche erano sistematicamente inviate in Albania salvo farle rientrare in Italia all’occorrenza, il tutto tramite i pullman di linea nei quali i soldi venivano semplicemente occultati in valigia.

Un volume di affari che lo stesso K.S, in una delle intercettazioni captate dalla Squadra Mobile di Livorno, si vantava aver prodotto circa un milione e mezzo di euro, che oltre ad essere spedito per lo più ai familiari in Albania, è stato anche utilizzato per comprare beni mobili o immobili di cui oggi si è provveduto al sequestro e che sarà prossimamente assoggettato a confisca.