Il Brusa Us Livorno cade con onore sul campo della capolista Cus Pisa
Il pronostico è stato rispettato, certo: il Brusa Us Livorno esce sconfitto (70-56) dal terreno della capolista (imbattuta) Cus Pisa. Quello che invece era più difficile prevedere, anche alla luce della debacle infrasettimanale nel derby, è il fatto che i ragazzi di Fabrizio Cerri abbiano giocato una partita con la P maiuscola, lottando con l’avversario spalla a spalla per tre quarti di gara abbondanti, cadendo solo nei minuti finali, dove, giustamente, il maggior spessore del roster locale ha saputo fare la differenza. Armillei e compagni cominciano col piede giusto, sia in attacco che in difesa, dove trovano i meccanismi giusti per limitare le bocche da fuoco, e la potenza fisica degli “universitari”. All’intervello lungo la gara vive in pieno equilibrio (26-23). Nella terza frazione Il Cus parte forte, prova subito l’allungo, ma il Brusa, dopo un attimo di sbandamento, riordina le idee, rientra, e addirittura a 4’ dalla fine mette la testa avanti (31-32). Un circostanza favorevole che tuttavia gli amaranto non riescono a sfruttare. Con una serie di bombe e un canestro a fil di sirena, il Cus chiude l’atto sul più 7 (47-40). Nell’ultimo tempino Livorno si rifà sotto (47-44), dopo un tecnico fischiato ai locali, ma è un’illusione che dura il tempo di un soffio, perché subito arriva la tripla avversaria che ristabilisce una distanza di sicurezza (50-44). Su 52-46 Livorno ha con Spinelli la possibilità di accorciare: ma l’esperto esterno sbaglia i tre tiri liberi concessi. Il sogno di poter fare un blitz suggestivo salta dunque definitivamente. Ma il Brusa ha dimostrato di essere squadra vera, e attende con fiducia le prossime partite.
Le parole di coach Fabrizio Cerri
«Durante la settimana ho avuto sensazioni positive – spiega -, sapevo che potevamo giocarci la partita, dopo l’infortunio Liburnia. Loro sono squadra forte fisicamente e molto concreta. E’ mancata un po’ di lucidità , e la conferma che sul finale spesso saltano gli schemi programmati. Meriti anche dell’avversario, che negli ultimi minuti ci ha messo in difficoltà. Un passo avanti come gioco, atteggiamento e nel recupero di alcuni giocatori poco presenti nel derby. Un gruppo unito, che fa ben sperare».
Tabellino: Armillei 22, Artioli 9, Bellavista 8, Ghezzani 2, Mealli, Mottola 4, Pantosti 8, Pasquinelli, Puoti, Spinelli 1, Vukich 2.