Cibo e bevande 10 Maggio 2021

Vino annacquato per “colpa” dell’Europa?

"Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori"

vino annacquato

Livorno, 09 maggio 2021

“Più che altro serve capire da dove nasce questa proposta, ancora in discussione (e menomale, aggiungo!) che riguarda il campo della commercializzazione e dell’etichettatura dei prodotti agricoli .

Pare che dietro la spinta di alcuni paesi, nel nuovo CMO sia emersa la possibilità di includere alcune norme, che permetterebbero, di fatto così, l’ammissione delle etichette DOP e IGP, anche ai vini cosiddetti “dealcolati”,  cioè quelli privati dell’alcol durante il processo di produzione. Ciò può avvenire in vari modi, fra i quali quello di aumentare la quantità di acqua rispetto ai vini tradizionali.

Dopo il via libera alle pietanze a base di insetti, ecco che l’Ue intende togliere la qualità del nostro vino, famoso nel Mondo, per il tanto lavoro che c’è dietro, ricerca e dedizione continua, oltre che ingenti investimenti da parte delle imprese agricole, introducendo anche il vino “analcolico” nelle etichette DOP e IGP.

La motivazione sembra essere quella di rendere più percorribile e sostenibile la nostra dieta, oltre al fatto che l’alcool fa male.

L’epoca storica che stiamo vivendo è purtroppo anche caratterizzata da una grave crisi economica.

 

Questa decisione, se verrà davvero portata fino in fondo, potrà danneggiare ulteriormente le produzioni del nostro #Madeintuscany e #MadeinItaly.

 

La nostra Regione è la Toscana e il nostro Paese è l’ Italia.

Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le grandi e pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori, connotati da grande serietà e passione.

 

Un inganno per i consumatori, ed un danno per le nostre imprese agricole che si vedranno costrette a snaturare così un prodotto che di “ vino” non avrà praticamente più niente.

L’agroalimentare italiano è uno dei comparti trainanti della nostra economia, già duramente provata da questo ultimo anno e dalla minor esportazione, e per il quale siamo invidiati e copiati in tutto il mondo.

Il rischio non è solo di avere, come lo sarebbe, un prodotto di pessima qualità, ma anche di favorire “contraffazioni e diffusione del fake wine”.

Tema di cui ho avuto modo di parlare anche nell’ incontro con esperti e politici in Argentina, che guardano alla sostenibilità ed alla qualità del nostro Made in Italy.

Il nostro compito politico adesso, è di contrastare fortemente questa decisione, e di puntare più su educazione alimentare e stili di vita, corretti. L’unica via, contro gli abusi, in generale.

 

Non è togliendo qualità al vino che si impedirà ai giovani o i meno, di bere, ma è diffondendo le buone pratiche e la nocività degli eccessi, che si può migliorare le condizioni di vita.

Il Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana, seguirà attentamente la questione e chiede direttamente ai rappresentanti UE di intervenire”.

Antonella Gramigna

Responsabile Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana

Chiara Tenerini

Coordinatore provinciale Livorno e Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia

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