Livorno, la Marina Militare fa brillare due mine della seconda guerra mondiale
Le mine erano ad una profondità di 7 metri nelle acque del Comune di Portoferraio
Marina Militare – Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”
Continua l’opera dei palombari del Consubin Tesa per ripristinare la sicurezza della balneazione e navigazione
Livorno 28 giugno 2021
Dal 22 al 25 giugno 2021 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di La Spezia, hanno condotto, nel puntuale rispetto delle norma anti-Covid, delicate operazioni subacquee nelle acque della riserva naturale dell’isola di Montecristo (nel Comune di Portoferraio) neutralizzando due ordigni esplosivi potenzialmente molto pericolosi.
L’intervento d’urgenza, disposto dalla Prefettura di Livorno a seguito della segnalazione al Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica, che gestisce la Riserva Naturale, da parte di biologi subacquei impegnati in operazioni di campionamento delle acque per analisi sulle microplastiche presenti, ha permesso di neutralizzare una mina navale di tipo ormeggiato “a contatto”, risalente al secondo conflitto mondiale.
La segnalazione che riguardava una semisfera quasi totalmente insabbiata, adagiata su un fondale di 7 metri a poca distanza dalla costa dell’isola, ha subito messo in allarme i militari dell’Arma che hanno prontamente provveduto al riconoscimento, riconducendolo ad un probabile ordigno navale e avviando di conseguenza le procedure del caso.
Durante le operazioni di bonifica del primo ordigno, i Palombari della Marina Militare hanno localizzato una seconda mina navale a poca distanza dalla prima.
Hanno quindi proceduto, con il supporto logistico di mezzi navali dell’Arma e il concorso per le specifiche competenze nel settore della tutela ambientale del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica, alla rimozione degli ordigni dal fondo e successivamente li hanno trasportati nella zona di sicurezza, individuata dalla Autorità Marittima, dove, secondo le consolidate procedure in uso al Gruppo Operativo Subacquei mirate a preservare l’ecosistema marino, si è proceduto alle azioni di disinnesco e neutralizzazione.
E’ bene ricordare a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento del personale preposto al ripristino delle condizioni di sicurezza dei nostri mari, laghi e fiumi.
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