Cronaca 23 Luglio 2021

Usb in presidio davanti al Goldoni per i lavoratori dello spettacolo

L’Unione Sindacale di Base in presidio di fronte al Teatro Goldoni di Livorno per rappresentare i lavoratori dello spettacolo.

Questo il comunicato del sindacato Usb Livorno al termine della manifestazione:

“Nelle ultime settimane un folto gruppo di coristi storici dei Teatri di tradizione Toscani hanno deciso di aderire al sindacato USB.

Insieme a loro anche maestri collaboratori e altre figure legate alle produzioni liriche delle 4 Fondazioni Livorno, Pisa, Torre del Lago e Lucca.

Uniti dobbiamo fare capire che il lavoro di un maestro collaboratore come di una sarta o di un attrezzista deve essere onorato con pari dignità e a nessuno può essere chiesto o meglio imposto di accettare contratti peggiorativi per la propria categoria.

Attualmente, ad esempio, all’interno del Teatro Goldoni si svolgono le prove per gli eventi lirici della stagione.

Prove che non vengono assolutamente retribuite ma vengono mascherate con il nome di “Cantiere Lirico”.

USB chiede a gran voce l’istituzione di un unico coro, attraverso un soggetto individuato dalla Regione, che si occupi delle varie rappresentazioni nei Teatro Toscani rispettando i contratti, la retribuzione e le professionalità.

Inoltre dobbiamo prendere atto della volontà da parte dell’amministrazione e delle due fondazioni pubbliche (LEM e Goldoni) di organizzare i vari eventi estivi risparmiando sui lavorori impiegati negli allestimenti.

Tutto ciò nonostante gli ingenti trasferimenti di denaro pubblico alla fondazione LEM.

Stiamo parlando di oltre un milione di euro, poco meno di mezzo milione solo per Effetto Venezia.

Eppure la Fondazione Goldoni, che in passato “gestiva” buona parte degli aspetti logistici e della forza lavoro è stata completamente tagliata fuori.

L’unica proposta arrivata è quella di impegnare 4/5 facchini per il trasporto dei palchi. Nessun allestimento, nessun servizio tecnico.

La Fondazione Lem ha deciso di esternalizzare tutto affidando la gestione ad enti terzi.

Un subappalto in piena regola confermando la volontà di alimentare la solita “giungla” dei contratti che caratterizza il settore dello spettacolo.

Non è dato sapere chi saranno i soggetti che poi andranno ad assumere i lavoratori, siano essi tecnici o generici.

Non è dato sapere se saranno rispettati i contratti nazionali del settore o saranno utilizzate società o cooperative di facchinaggio. O ancora peggio partite IVA.

In anni passati furono addirittura utilizzati alcuni ospiti dei centri di accoglienza cittadini come manodopera “volontaria”. Il massimo risparmio sulla pelle dei lavoratori.

Come USB metteremo in piedi un’attività di monitoraggio puntuale per quanto riguarda tutte le kermesse estive finanziate con i soldi pubblici.

Siamo pronti ad intervenire qualora i contratti nazionali non sia rispettati dalle varie ditte coinvolte. Sia per i facchini, passando per gli operai generici o tecnici”.

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