Vertenza Livorno sui bacini di carenaggio: “Il sindaco ha un mandato ad agire. Che ha fatto finora?”
E’ trascorso quasi un mese da quando il Consiglio Comunale ha chiesto all’unanimità a Nogarin di seguire la questione
“Vertenza Livorno”, il comitato che riunisce i disocuppati della metalmeccanica labronica (TRW, MCM, CMF), è tornato a riunirsi pubblicamente per fare il punto sulla gara dei bacini. Il comitato, guidato da Giacomo Polese, ha ospitato nei locali delle Circoscrizione 2 Fabrizio Zannotti (Cgil) e Massimo Netti (Jobson), con un intervento anche di Sergio Muzi (Pd); assente invece per motivi famigliari Sergio Landi.
Dal dibattito è emerso in primo luogo un richiamo al sindaco Nogarin, il quale da diverse settimane ha avuto un mandato unanime da parte del Consiglio Comunale a farsi carico della questione gara sui bacini, ferma ormai da due anni.
“Tutte le forze politiche, e non solo la sua maggioranza, nello scorso Consiglio Comunale hanno legittimato e incaricato Filippo Nogarin a farsi portabandiera del riavvio per la gara dei bacini” – hanno ricordato i membri di Vertenza – “è trascorso quasi un mese e vorremmo sapere dal sindaco cosa ha fatto di concreto perché la nave Urania sia rimossa dal bacino e la gara riprenda”
“Ha parlato col presidente Corsini? Che cosa è emerso?”
“Ha incontrato il presidente del Tribunale perché la causa civile sia decisa quanto prima?”
“Ha chiesto al tribunale se accertamento tecnico preventivo è stato depositato?“
Vertenza Livorno chiede al sindaco di farsi portatore non solo di una emergenza lavorativa che investe tutta la città, ma anche di agire in modo che non si creino rimpalli di responsabilità tra le varie parti in causa con ulteriori ritardi nell’apertura delle buste della gara per l’assegnazione dei bacini. “Nogarin, come sindaco investito dal Consiglio con delibera unanime, ha titolo per parlare con tutti. E lo deve fare, anche se non lo vogliono ricevere“.
La lotta di Vertenza Livorno, è bene ricordarlo, va avanti da anni, mentre la situazione dei disoccupati peggiora di mese in mese. Il gruppo di lavoratori si barcamena tra mobilità e Naspi, faticando non poco a trovare lavoretti occasionali sempre meno disponibili per chi è over 50. C’è poi il prezzo da pagare per metterci la faccia. “L’impegno in Vertenza, spiega Polese, molti di noi lo stanno pagando sulla propria pelle. Quando le agenzie interinali capiscono chi siamo, preferiscono non prenderci perché siamo ritenuti scomodi e polemici”.
La ripartenza della gara per i bacini, in questo contesto, è una vera e propria emergenza. Il riavvio delle riparazioni navali aprirebbe nuovi lavori per le professionalità della meccanica e non solo a loro; milioni di euro in commesse che ritornerebbero alla città.
La rimozione della nave Urania e l’apertura delle buste con le manifestazioni di interesse è una delle poche questioni cittadine in cui tutte le parti in causa sono d’accordo e concordi sulla priorità. Azimut e ATI, Cinque Stelle, Pd e tutte le altre forze.
L’incontro di Vertenza ha visto la relazione di Zannotti sullo stato dei sostegni all’occupazione, la relazione di Netti (Jobson) il quale ha ricordato l’impegno dell’ATI ad assumere livornesi e l’intervento di Muzi (PD). Quest’ultimo si è detto ottimista sul buon esito della gara, chiunque vinca, e ha ribadito l’importanza che il PD dà alle riparazioni in vista di un rilancio del lavoro in città.