Le segreterie territoriali dei sindacati di Livorno sono state convocate dalla dirigenza della Raffineria Eni Livorno per un incontro nel quale è stata ufficializzata la strategia di riconversione che Eni intraprenderà per il sito Livornese.
Lo scenario rappresentato prevede:
– Dismissione di una parte degli impianti Carburanti, più precisamente di tutti gli impianti produttivi comprensivi del Topping ( impianto di prima lavorazione grezzo), mentre rimarranno attivi gli impianti ecologici e di utilities.
– Conversione di un piccolo impianto (T105) atto alla lavorazione del Bio Kero
– Realizzazione di un impianto (Steam Reforming) per la produzione di idrogeno
– Rimane invece attiva la parte relativa alla produzione dei lubrificanti.
Notizie, queste, estremamente preoccupanti, in quanto i cambiamenti annunciati non possono essere considerati come un percorso di transizione verso il Green, bensì una vera e propria dismissione mascherata.
Questa organizzazione ritiene fermamente che la cosiddetta “riconversione verde” non debba concretizzarsi nel semplice smantellamento dei reparti produttivi che impattano maggiormente quanto a CO2, sostituiti da un impianto che non crea alcun posto di lavoro.
E’ assolutamente necessario arrivare ad una soluzione che realmente porti stabilità, certezze e garanzie occupazionali, traghettando, contemporaneamente, verso il Green e verso una economia circolare; obiettivi che possono essere raggiunti, realizzando il Waste to Metanhol, progetto che rientra a tutto tondo nella transizione green ed in quella economia circolare che il futuro ci impone.
Riguardo al progetto Bioraffineria, questa organizzazione non è contraria a prescindere, pur essendo consapevole che tale progetto trova forza nelle sovvenzioni statali e nella defiscalizzazione dei biocarburanti il che, a nostro parere, non garantisce un futuro adeguato a medio e lungo termine.
Alla nostre osservazioni, la dirigenza ha risposto che per Livorno c’erano altri progetti (Waste to Metanhol e Bioraffineria), non più percorribili poiché la politica territoriale si è espressa negativamente al riguardo e perché tali progetti sono stati esclusi dal PNRR.
Questa organizzazione, pertanto, sprona la politica ad intervenire con la massima urgenza, traghettando la Raffineria in un futuro che sicuramente non sarà nel carburante fossile, di questo siamo ben consapevoli, ma che non potrà concretizzarsi soltanto con il mantenimento degli impianti atti alla produzione dei lubrificanti, e chiede interventi immediati sulla trasformazione della Raffineria, purtroppo attualmente non previsti.
Non ci bastano le rassicurazioni che Eni ci ha dato sui livelli occupazionali, parlando, addirittura, di un incremento di posti di lavoro per quanto riguarda le ditte dell’indotto !!!
La FEMCA-CISL non rimarrà inerte di fronte all’ennesima realtà lavorativa che chiude perché la politica non fa scelte !!
In ballo non c’è soltanto la salvaguardia dei posti di lavoro e degli attuali livelli occupazionali, ma la costruzione di un futuro per Livorno, per Collesalvetti e per le future generazioni !!!
Davide Doveri – Segreteria FEMCA-CISL Livorno