Buongiorno Livorno: Nuovo ospedale, dubbi e punti critici
Il progetto del nuovo ospedale passerà da una variante al regolamento urbanistico che il Consiglio comunale dovrà esaminare in futuro.
Ecco che cosa è emerso dalla seduta del Consiglio di mercoledì 10 novembre, in cui l’assessore Viviani ha risposto all’interpellanza presentata da Buongiorno Livorno sul progetto del nuovo ospedale da realizzarsi nell’area Parterre/ex Pirelli.
BL aveva avanzato varie richieste sulla necessità di un concreto coinvolgimento del Consiglio su permute, parte urbanistica, valutazione ambientale, impatto del traffico, verde pubblico, geologia, idrogeologia, saggi e caratterizzazioni del terreno, sanità territoriale e sulla correttezza di rendere partecipe la cittadinanza a tutto il percorso, portato avanti finora quasi solo all’interno degli organi esecutivi e degli uffici tecnici comunali, con l’apporto di studi e perizie e di incontri informativi a cura di consulenti esterni.
Per comprendere la correttezza dell’iter previsto dalla Giunta dovremo approfondire alcuni aspetti.
Il direttivo di Buongiorno Livorno:
L’accordo di programma ha bisogno sia di uno studio complessivo e integrato di tutto il comparto urbano Ospedale/Parterre/ex Pirelli sia di una variante al regolamento urbanistico, che prevede necessari approfondimenti e studi sull’impatto ambientale e sociale, sui trasporti e la mobilità, sui servizi e sul verde pubblico: attivare un vero percorso partecipativo è essenziale e non più rimandabile.
La scelta politica che si sta invece prefigurando si basa su due pareri fondamentali: quello del NUCV (nucleo unificato comunale di valutazione), che sostanzialmente sostiene che la valutazione ambientale strategica (VAS) non è necessaria e che saranno sufficienti “prescrizioni”, vale a dire indicazioni per lo studio di tutta l’area, e quello degli uffici tecnici, secondo i quali non è necessario adeguare il piano strutturale perché, secondo loro, esso è già coerente con questa nuova trasformazione urbana in quanto si tratterebbe di uno strumento strategico “generale”.
Ma ci sono due aspetti che abbiamo sottolineato in Consiglio.
Su diciassette soggetti interpellati solo tre hanno risposto portando specifici contributi nell’ambito della procedura di valutazione:
registriamo la completa assenza della soprintendenza alle Belle Arti e la della direzione ambientale regionale, assenze tanto più gravi se pensiamo all’impatto negativo sulla struttura ospedaliera e sugli alberi del Parterre.
Quando il progetto parlava di Montenero uno dei punti fermi per la scelta dell’area era proprio la fragilità idrogeologica e sismica del quadrante in cui oggi si prevede il monoblocco; oggi, invece, nella stessa identica zona, gli stessi identici uffici non rilevano alcuna problematica…
Non siamo contrari ad un nuovo ospedale, a patto che esso serva veramente alla città, cominciando da una relazione sanitaria che dia indicazioni non drastiche e indiscutibili rispetto al monoblocco.
Livorno ha bisogno di un sistema sanitario integrato, progettato a partire dai dati socio-sanitari esistenti e dalle proiezioni future, dati analizzati anche dal settore sociale.
L’attuale progetto è calato completamente dall’alto, presenta innumerevoli criticità e, soprattutto, è tenuto lontano dalla voce della cittadinanza.
Dobbiamo creare una riflessione profonda e senza pregiudizi su scelte fondamentali, che comporteranno enormi investimenti pubblici e che segneranno i livelli di benessere e salute per le generazioni presenti e, soprattutto, per quelle future.