Cronaca 18 Novembre 2021

Usb aderisce allo sciopero generale nei porti di Livorno e Piombino, queste le ragioni

porto aereaLivorno 18 novembre 2021

A seguito di un confronto interno  con i propri iscritti e delegati anche l’Unione Sindacale di Base Livorno, in continuità con gli scioperi e le manifestazioni del 14 giugno e del’11 ottobre, ha deciso di proclamare lo sciopero generale nei porti di Livorno e Piombino per i giorni 18 e 19 novembre.

“Abbiamo voluto lanciare un segnale di unità nonostante le altre organizzazioni abbiano deciso di limitare lo sciopero ai soli Porti della provincia di Livorno senza coinvolgere gli altri scali Italiani.

Con lo stesso spirito unitario vogliamo subito chiarire un aspetto.

Non è pensabile escludere dalle rivendicazioni e dalle mobilitazioni centinaia di lavoratori che operano in ambito portuale.

 

Dai Trasportatori dei consorzi di movimentazione interna, ad esempio le aziende di “Magagnini” con autisti costretti a 65 turni per paghe da fame,  alla logistica portuale.

Sui 25 lavoratori della MT Logistica sui piazzali Bertani (che dovranno essere coinvolti nelle iniziative di protesta) pendono ancora 25 lettere di licenziamento.

La cooperativa CPM , per le attività di movimentazione auto continua ad applicare il CCNL Multiservizi.

Bisogna dire basta, una volta per tutte, alla giungla di contratti applicati nel nostro Porto.

 

Per la movimentazione interna il contratto da applicare è quello Unico dei Porti  e per tutto il settore logistico quello dei Trasporti e Logistica. Senza alcuna possibilità di deroga.

Non è più possibile chiudere gli occhi di fronte allo sfruttamento di altri lavoratori che operano fianco a fianco a quelli portuali.

Bisogna dire basta alla guerra a ribasso sulle tariffe.

Con le modifiche al DL concorrenza ai terminalisti sarà permesso prendersi più concessioni contemporaneamente in barba al tanto decantato principio di concorrenza.

Lo stesso principio che è stato utilizzato, invece, per distruggere le compagnie portuali creando decine di soggetti in “competizione” tra loro.

Una competizione che è stata pagata solo dai lavoratori con peggioramenti pesanti delle condizioni di lavoro.

In questo contesto le varie società portuali, mentre in molte di esse si discute di rinnovare contratti integrativi peggiori rispetto al passato,  sono ad elemosinare soldi dallo Stato.

USB è chiara anche su questo aspetto. Bene che arrivino dei ristori milionari ma sull’utilizzo di queste risorse i lavoratori devono avere voce in capitolo così come è stato fatto in altri settori.

Sull’aspetto della sicurezza non è possibile limitarsi alla sola richiesta di “contenimento del lavoro straordinario”.

Come sindacato stiamo portando avanti una piattaforma seria e strutturata che è stata presentata a giugno in un incontro con il Presidente dell’Autorità di Sistema.

Durante l’ultimo incontro, sempre in ASP, sono stati fatti dei passi in avanti ma ancora non basta.

Al primo posto nella proclamazione di sciopero abbiamo deciso di inserire il riconoscimento del lavoro portuale tra i lavori usuranti.

Proprio in questo momento in cui si discute di una riforma delle pensioni è necessario portare a casa questo risultato non più rimandabile.

In questo senso abbiamo aperto una discussione con tutto il coordinamento nazionale USB Porti.

Neri prossimi giorni comunicheremo nel dettaglio quali saranno le iniziative che saranno messe in campo i giorni 18 e 19 novembre.

Di seguito la piattaforma dello sciopero inviata a tutti i soggetti coinvolti
Riconoscimento del lavoro usurante per il lavoro portuale

 Sicurezza sul lavoro:

1) Istituzione di un presidio medico in area portuale operante h24
2) Potenziamento delle strutture di controllo e ispezione in capo all’Autorità di Sistema e agli organi competenti ( ispezioni senza obbligo di preavviso).
3) Aggiornamento piani di evacuazione e controllo puntuale dei “documenti di valutazione dei rischi” di tutte le società portuali
4) Rispetto dell’ordinanza n°9 dell’Asp che impone la comunicazione giornaliera degli avviamenti nello scalo Livornese
5) Rinnovo RLS di sito, rispetto delle 11 ore di riposo tra i turni di lavoro, stop agli straordinari sistematici
6) Basta con la “giungla” dei contratti. Utilizzo, in ambito portuale del CCNL di rifermento. Unico dei porti per i lavoratori portuali e CCNL Logistica e trasporti per tutte gli altri lavoratori presenti nello scalo.

7) Stop al lavoro precario e ai contratti a termine nei porti, esiste già un ART 17 istituito a tale scopo:

Rinnovo dei contratti integrativi in tutte le imprese/cooperative portuali
No all’ingresso delle società armatoriali all’interno dei terminal
No alle modifiche della L 84/94 attraverso il DL Concorrenza che modifica l’art 18 di tale legge prevedendo il cumulo delle concessioni portuali in capo alla medesima società. Istituzione di un polo unico di manodopera come nel porto di Genova che metta fine alla guerra delle tariffe a ribasso e garantisca livelli occupazionali e salariali per tutti i lavoratori portuali interessanti.

Gli aiuti statali vadano ai lavoratori e non per creare ulteriori profitti. DL Trasporti e sostegno alle imprese portuali. In caso di erogazione di qualsivoglia “ristoro” alle imprese operanti nei porti Italiani a causa della pandemia Covid, tali risorse DEVONO essere impiegate nella totale trasparenza e in accordo con le OO.SS aziendali trasferite, almeno in parte, direttamente ai lavoratori dipendenti”.

 

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