Rosignano Marittimo (Livorno) 18 novembre 2021
Stefano Massini, Ambra Angiolini, Massimo Dapporto, Rocco Papaleo, Ascanio Celestini, Elio.
Sono solo alcuni dei nomi che danno valore alla stagione 2021-2022 del teatro Solvay di Rosignano.
Il cartellone, che si snoderà dal 9 dicembre al 7 aprile, nasce come sempre, dalla collaborazione fra l’Amministrazione comunale e Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
“Al centro della nuova stagione del teatro Solvay di Rosignano c’è il nostro presente nelle sue varie declinazioni e difficoltà. -dichiara la presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cristina Scaletti.- Ecco allora le disavventure di un’eroina dei nostri tempi, la forza e la solitudine di un genitore, numerosi spaccati della nostra vita quotidiana, e anche complessi problemi di attualità (a partire dalla guerra in Siria) fino all’alfabeto emotivo proposto da Massini nel labirinto del nostro sentire e sentirci.
Una proposta culturale che riflette i bisogni del pubblico rispetto alle sfide intime e sociali che ogni giorno si trova ad affrontare in un’epoca fatta di incertezze e solitudini.”
“Le proposte messe in campo dal Comune di Rosignano e Fondazione Toscana Spettacolo vengono confermate e premiate dalla risposta del pubblico con un trend di crescita costante registrato negli ultimi anni, che prelude ad ulteriori traguardi e soddisfazioni per il cartellone 2021/2022. -sottolinea il direttore di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta.- Non sono però solo i numeri a sancire la riuscita di un’offerta culturale che si mostra differenziata per tematiche e spunti di riflessione tutti declinati nell’attualità delle relazioni e degli scenari sociali che la quotidianità ci pone di fronte. Analisi e riletture che affrontano anche i classici e le commedie con adattamenti di capolavori senza tempo”.
Grande soddisfazione da parte di Licia Montagnani, Vicesindaco ed assessore alla cultura, turismo e promozione del territorio del Comune di Rosignano Marittimo:
“Riapriamo il Teatro Solvay con una stagione che abbiamo voluto importante e ricca di proposte di grande spessore sia culturale che sociale e anche di attualità, frutto di una collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo e con la Fondazione Armunia, presente sul territorio e con la quale si segna l’inizio di un percorso condiviso.
Questa tanto attesa riapertura offrirà alla nostra comunità molti spunti di riflessione, di arricchimento emotivo, oltre che di piacere di stare insieme e di condivisione.
Molti i nomi importanti che si alterneranno sullo storico palco del nostro Teatro e nelle nostre scelte abbiamo unito ai classici della prosa, la nuova drammaturgia e giovani artisti vicini alle generazioni contemporanee.
Mi auguro che la partecipazione agli spettacoli sia grande e importante come sempre e sottolineo la scelta della Amministrazione di un costo di biglietteria molto contenuto per favorire la sostenibilità e l’inclusione verso la cultura di tutti i nostri cittadini.
La campagna abbonamenti, con i rinnovi, parte il 22 novembre fino al 27 novembre; le nuove sottoscrizioni dal 29 novembre al 7 dicembre.
Iniziative di promozione:
biglietto ridotto over 65; possessori Carta dello Spettatore FTS, che offre vantaggi come il biglietto ridotto in tutti i teatri del circuito, eccetto quello in cui viene sottoscritta; Biglietto futuro, riduzioni per under 35, in collaborazione con Unicoop Firenze; Carta studente della Toscana, biglietto a 8 euro per gli studenti universitari in possesso della carta; Diventa storyteller, per pubblicare le proprie recensioni e commenti alla serata sul sito toscanaspettacolo.it.
Ad inaugurare la stagione, giovedì 9 dicembre, ore 21.15 come per tutti gli spettacoli, IL NODO
Il Nodo (spettacolo fuori abbonamento) di Johnna Adams, con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna.
In un’aula di una scuola pubblica è l’ora di ricevimento per un’insegnante di una quinta elementare.
La maestra è tesa, ha la testa altrove, in attesa di una telefonata che non arriva mai.
Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo che alcuni giorni prima è stato sospeso ed è tornato a casa pieno di lividi.
È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore. L’unico obiettivo del difficile dialogo è sciogliere il nodo e cercare la verità.
Un confronto durissimo tra due donne, che potrà dare un senso al loro dolore, allo smarrimento e al reciproco, soffocante, senso di colpa.
Il debutto sulle scene italiane di una giovane e già acclamata drammaturga americana con un testo di grande impatto emotivo.
A seguire, martedì 21 dicembre, Stefano Massini porta in scena il suo ALFABETO DELLE EMOZIONI, Noi siamo quello che proviamo.
E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo?
Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini – lo scrittore così amato per i suoi racconti in tv a “Piazzapulita” – per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro.
Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.
Martedì 25 gennaio è la volta de IL DELITTO DI VIA ORSINA, l’opera di Eugene Labiche interpretata da Massimo Dapporto e Antonello Fassari.
“Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone ma non sanno perché…e tra una serie di malintesi ed equivoci si fa strada la possibilità che i due abbiano commesso un efferato omicidio”: una situazione paradossale, un po’ beckettiana, costruita da un gigante della drammaturgia come Labiche e riportata oggi sulle scene dalla regista Andrée Ruth Shammah.
La stagione prosegue mercoledì 2 febbraio con PEACHUM.
Un’opera da tre soldi, con Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, una produzione Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Stabile di Torino.
Fausto Paravidino è l’autore di un nuovo spettacolo dedicato all’antieroe Peachum, il re dei mendicanti dell’Opera da Tre Soldi’ di Bertolt Brecht: “Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht” sostiene Paravidino “Dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro”.
Giovedì 17 febbraio, arriva sulle scene il testo teatrale di Rainer W. Fassbinder LE LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT
Nella traduzione di Roberto Menin e per la regia di Maurizio Lupinelli in cui si indaga il rapporto complesso e claustrofobico tra la stilista Petra Von Kant e la sua assistente Marlene.
Una profonda analisi dell’universo femminile da cui lo stesso regista trasse nel 1972 il celebre film con Hanna Schygulla.
Il percorso di Nerval Teatro si è contraddistinto per un’attenzione particolare verso gli autori di area tedesca, a partire dal confronto con le opere di Georg Büchner, Herbert Achternbusch, Peter Weiss, Werner Schwab.
Con Le lacrime amare di Petra von Kant e la sua profonda analisi dell’universo femminile, la compagnia avvia un percorso di esplorazione del mondo poetico di R.W. Fassbinder per approfondirne il linguaggio e l’incidenza sul contemporaneo.
Giovedì 24 febbraio spazio alla danza con MANBUHSONA del coreografo, Pablo Girolami in cui la coppia diventa la comunità, la gita di un giorno diviene il viaggio di una vita.
Un viaggio temporale, e nello spazio, che collega radici primordiali e futuro prossimo.
Ogni danzatore è chiamato a connettersi con la propria esperienza personale e con la natura che ci circonda.
I danzatori aumentano gradualmente la vicinanza tra loro, si percepiscono vicendevolmente, rappresentano la reciproca consapevolezza.
Come una comunità che opera in simbiosi, il cast internazionale guidato da Pablo Girolami si ispira alle danze di corteggiamento del mondo animale per abbandonare egoismo ed individualità e lasciare spazio a un piacevole senso di libertà.
La compagnia Elledieffe – fondata da Luca De Filippo – propone, mercoledì 9 marzo, DITEGLI SEMPRE DI SÌ, di Eduardo De Filippo, per la regia di Roberto Andò.
Scritta nel 1927, la commedia è una delle prime scritte da Eduardo: un’opera vivace sul tema della pazzia, ricca di echi pirandelliani.
Dopo un anno di reclusione in manicomio, Michele Murri torna finalmente a casa, ma dietro un’apparente normalità, la sua malattia riemerge negli eccessi di ragionevolezza.
Dall’incontro con amici e conoscenti sorgono intricati malintesi che rendono impossibile distinguere quale sia la realtà e chi sia il vero pazzo.
Martedì 22 marzo, arriva il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini MUSEO PASOLINI.
Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini? In una teca potremmo mettere la sua prima poesia.
È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere.
Celestini ci guida in un ipotetico MUSEO PASOLINI che, attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, si compone partendo da una serie di interrogativi.
Elio canta e recita con Enzo Jannacci martedì 29 marzo in CI VUOLE ORECCHIO.
Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora.
A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica, alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci.
Giovedì 7 aprile, Massimiliano Civica porta in scena GIORNI FELICI di Becket con Monica Demuru e Roberto Abbiati.
Tra lo sguardo esterno dello spettatore sulla condizione di Winnie e la spensieratezza di quest’ultima, riposa uno dei sensi profondi del testo di Beckett. Se Winnie non
fosse sepolta in quel monticello di sabbia, Giorni felici potrebbe essere una commedia all’italiana. Beckett ha dato il compito agli attori di essere gli spensierati protagonisti di una commedia, per far vedere agli spettatori su cosa poggiano i loro giorni felici.
Campagna abbonamenti
rinnovi abbonamenti
dal 22 al 27 novembre
nuovi abbonamenti
dal 29 novembre al 7 dicembre
abbonamento a 9 spettacoli
primi posti intero € 105 / ridotto € 90
secondi posti intero € 85 / ridotto € 70
presso Teatro Solvay – Rosignano Solvay
lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15.30 alle ore 17.30; martedì, giovedì e sabato dalle ore 10 alle ore 12.30
biglietti
primi posti intero € 15 / ridotto € 13
secondi posti intero € 12 / ridotto € 10
prevendita biglietti
dal 16 dicembre solo tramite circuito Ticketone (con aggiunta della commissione, se previsto)
Il giorno dello spettacolo presso il Teatro Solvay dalle ore 18
prezzi biglietti spettacolo fuori abbonamento “Il nodo”
primi posti intero € 15 / ridotto € 13
secondi posti intero € 12 / ridotto € 10
prevendita dal 22 novembre solo tramite circuito Ticketone (con aggiunta della commissione, se previsto)
Il giorno dello spettacolo presso il Teatro Solvay dalle ore 18
riduzioni
over 65 e possessori della ‘Carta dello spettatore FTS’.
Carta Studente della Toscana € 8 (riservato agli studenti delle Università)
Biglietto Futuro under 35 in collaborazione con Unicoop Firenze € 8
info
Fondazione Armunia
Castello Pasquini
piazza della Vittoria, Castiglioncello (LI)
tel 0586 754202 – 759021
armunia@armunia.eu