Collesalvetti 24 Marzo 2022

Volantinaggio alla raffineria Eni, Usb: “la salvaguardia occupazionale tiene conto anche gli appalti?”

Stagno (Collesalvetti, Livorno) 24 marzo 2022

Il sindacato USB ha effettuato un volantinaggio di fronte alla raffineria Eni chiedendo: la salvaguardia occupazionale tiene conto anche gli appalti?

Il sindacato chiede di interrompere le esternalizzazioni e di reinternalizzare subito tutti i lavoratori

“Qualche giorno fa si è svolto un incontro al Ministero sul futuro della raffineria ENI di Livorno.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali delle ditte in appalto sono stati lasciati fuori.

Un caso? Una disattenzione? Ovviamente no. Il segnale è chiaro e bisogna dirlo senza tentennamenti.

Dopo anni di esternalizzazioni la strategia di ENI per il futuro della raffineria non passa dai lavoratori in appalto.  Ed era normale che fosse così. Il sistema degli appalti serve (anche a questo).  La responsabilità sociale e di fronte alle istituzioni si ferma ai lavoratori diretti. Dal punto di vista giuridico abbiamo centinaia di esempi.

Il fatto che ENI abbia deciso di non garantire più le clausole sociali negli appalti e ridurre all’osso le manutenzioni programmate è un altro segnale.

Ma la raffineria senza i lavoratori in appalto si ferma.

Le nostre non sono lavorazioni accessorie e marginali, siamo ormai il cuore di questo impianto.

I tavoli istituzionali, i rapporti con le amministrazioni locali sono importanti ma dal punto di vista sindacale, di fronte a questa situazione non abbiamo alternative.

In moltissime grandi aziende e multinazionali sono già partiti, su pressione dei lavoratori, dei percorsi di internalizzazione.

Una strategia per interrompere un meccanismo perverso che scarica sui lavoratori in appalto le responsabilità sociali (e giuridiche) di ENI.

Con quale forza una ditta di 20/30 dipendenti sarà in grado di mettere in campo soluzioni alternative in caso di ridimensionamento dello stabilimento? O in caso di riconversione?

Perché dobbiamo  essere noi lavoratori a contribuire a costruire un immaginario che non ha futuro? Inchiodare ENI alle sue responsabilità passa anche da una campagna sindacale volta a internalizzare le lavorazioni nella raffineria. Lavoriamo per ENI ma non siamo dipendenti ENI. Il giorno che ci sarà un problema saremo lasciati a casa senza alcun impedimento. Oltretutto ci sono ditte esterne che non utilizzano neanche il contratto nazionale dei metalmeccanici ma il multi servizi.
Usb, come in altri settori e aziende, si mette a disposizione per intraprendere un percorso di questo tipo. Utopia? Non è assolutamente così. L’alternativa è aspettare di essere ancora una volta esclusi e trattati da lavoratori di serie B”.