Rigassificatore Piombino, Noferi: “Si vuole attuare un progetto senza le tutele e le valutazioni previste”
Piombino (Livorno) 30 giugno 2022
Si vuole attuare un progetto senza le tutele e le valutazioni previste dalla Legge, cioè la Valutazione di Impatto Ambientale, con una procedura totalmente antidemocratica.
Il ministro Cingolani intende sostituire il gas russo con quello liquefatto proveniente da altre aree installando ri-gassificatori galleggianti su grandi navi galleggianti ormeggiate nei porti di Piombino e Ravenna e la nomina del Governatore della Toscana come
Commissario straordinario per saltare le procedure per il rilascio della VIA non può eludere le norme di sicurezza che prevedono che i ri-gassificatori debbano essere lontani da qualsiasi operazione marina o centro abitato.
Il Governatore ha illustrato un decalogo di punti di cose da fare, ma se ha deciso tutto con SNAM, anziché con il Sindaco di Piombino e in Consiglio Regionale, consiglio di andare tutti a casa, risparmiare i soldi delle campagne elettorali e mandare un curriculum vitae a SNAM.
Non si tratta di dire “no” a prescindere, qui si vuole attuare un progetto senza le tutele e le valutazioni previste dalla Legge, cioè la Valutazione di Impatto Ambientale, con una procedura totalmente antidemocratica.
In questa prospettiva c’è da domandarsi a cosa serva la foglia di fico del tavolo tecnico appena nominato. Chi sono i membri? Che competenze hanno?
La Toscana è stata l’unica regione d’Italia che dopo una lunga e complessa procedura autorizzativa ha approvato un terminale galleggiante di ri-gassificazione della società OLT offshore. La procedura si è conclusa dopo 14 anni con il rilascio del Rapporto di Sicurezza redatto dal Comitato Tecnico Regionale il quale ha previsto che per evitare gli effetti di possibili incidenti rilevanti sulla popolazione la nave fosse ormeggiata a 12 miglia dalla costa dove il fondale è a 120 metri ed opportune zone di interdizione:
– Area 1 Zona di interdizione totale Raggio 2 miglia;
– Area 2 Zona di limitazione (solo passaggio) Raggio da 2 a 4 miglia;
– Area 3 Zona di preavviso (sosta solo per emergenze) raggio da 4 a 8 miglia.
In totale un’area di diversi chilometri quadrati costantemente sorvegliata da una nave guardiana 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
Le aree di interdizione che sono state previste intorno alla nave rigassificatrice di Livorno sono talmente vaste che se proviamo a proiettarle sulla carta nel porto di Piombino dovrebbe essere interdetta un’area che oltre alla città di Piombino comprenderebbe Baratti e l’estremità nord dell’Isola d’Elba, in un tratto di mare dove di solito transitano i traghetti turistici per l’arcipelago toscano. Altro che 200 metri di interdizione come previsti nel progetto di cui si sta parlando.
Basta consultare l’elenco degli incidenti rilevanti avvenuti nei decenni scorsi, sia il sito dell’Unione Europea degli incidenti rilevanti, nonché leggere l’articolo uscito ieri sull’incidente in Giordania dove un incidente in porto (tanto per fare un esempio) ha visto il cedimento di una fune, la caduta di un serbatoio di cloro e la dispersione di una nuvola tossica che ha causato 13 morti e diverse centinaia di feriti.
Gli incidenti sono stati causati dai più diversi motivi: le tempeste durante il tragitto delle navi, i fulmini, gli errori umani, le valvole che si guastano, le collisioni fra navi, gli errori durante le manovre in porto, la corrosione dei tubi utilizzati come scambiatori termici, un guasto al timone, navi che si incagliano, il vento forte che ha fatto sganciare la nave dal terminale e rompere gli ormeggi, esplosioni dovute a rotture di tubi e cedimenti strutturali di serbatoi, guasti elettrici, problemi di pressione dei serbatoi, esplosioni a catena ecc. ecc.
Quando si realizzano opere di ingegneria di questo genere per prassi devono essere considerati tutti i peggiori scenari possibili e l’eventuale esplosione di una nave ri-gassificatrice di queste dimensioni avrebbe conseguenze catastrofiche, come non è da escludere la dispersione in atmosfera di gas e la conseguente creazione di nubi capaci di percorrere grandi distanze prima di incendiarsi, con effetti simili a quanto è accaduto per la strage di Viareggio del 2009.
Piombino è una città che da decenni aspetta un intervento del governo per le bonifiche, per il completamento delle arterie stradali per l’accesso al porto turistico, per il rilancio della siderurgia e adesso il governo, dopo che problemi atavici non sono mai stati risolti, intende aggravare la situazione con una nave rigassificatrice con lo specchietto delle allodole delle compensazioni.
Nessuno crede che la nave resterà lì solo tre anni perché spostare la nave e relativo allacciamento al gasdotto sarà sicuramente antieconomico.
Andare contro i territori che protestano, che il Governatore della Toscana dovrebbe rappresentare e tutelare, servirà solo a consegnare la Regione al Centrodestra alla prossima tornata elettorale.
Se non si cerca di capire le motivazioni che hanno spinto i piombinesi a votare un sindaco di Fratelli d’Italia pur di non rimettersi nelle mani di un sindaco del PD, dopo decenni di inutili chiacchiere, è cosa certa che la protesta si radicalizzerà sempre più, con tutto quello che ne consegue.
Quello che ci si accinge a fare, presi da un furore da crisi energetica, che acceca il più elementare buonsenso, metterà a repentaglio la sicurezza di 35.000 abitanti e bloccherà per sempre lo sviluppo di un’intera area, creando allo stesso tempo un obiettivo sensibile, come tutte le aree industriali e i depositi vicino ai centri abitati costruiti incautamente in una logica da tempo di pace.
Il Commissario nominato dal Governo sarà l’unico responsabile per il rilascio dell’autorizzazione, speriamo che non sia mai chiamato a risponderne alla sua coscienza.
PS. Questo il mio intervento in aula, peccato che dell’intervista rilasciata a margine dei lavori, siano stati estrapolati solo pochi secondi dell’ipotesi più estrema, trascurando la grande complessità che ho cercato di spiegare.
E’ quanto dichiara Silvia Noferi, Consigliera della Regione Toscana Movimento 5 Stelle