Porto, Usb: “I lavoratori Alp hanno confermato 3 giorni di sciopero”
Usb porto: Si è svolto ieri, dopo circa 50 giorni senza alcuna interlocuzione ufficiale, incontro tra la nuova dirigenza Alp e la RSU in rappresentanza dei lavoratori.
I vertici della società hanno confermato quanto già trapelato nelle ultime settimane.
A loro avviso siamo di fronte ad una “crisi” economica dell’azienda e questa crisi deve essere pagata anche dai lavoratori.
Che sia un caso o no ma, che ci sia una responsabilità diretta o meno dell’attuale dirigenza, dai verbali ufficiali relativi ad una riunione dei soci Alp svoltasi neanche due mesi fa e cioè a maggio di quest’anno, i conti societari erano sotto controllo.
Andando a guardare il totale del debito dichiarato meno di un quinto è riconducibile a problematiche operative.
Di questo quinto oltre la metà accumulato negli ultimi mesi (in contemporanea con l’avvicendamento al vertice).
Vogliamo dire chiaramente alcune cose. I lavoratori ALP si sono stancati di vedere la propria azienda utilizzata come campo da gioco per le “scorribande” tra imprenditori.
Cambi al vertice continui, guerre interne, gestioni “allegre” e mancanza di prospettive reali per il nostro futuro.
In questo meccanismo anche l’Autorità Portuale ha giocato e gioca un ruolo importante ovviamente in negativo.
Assecondando tali operazioni e n on intervenendo dove potrebbe farlo ad esempio attivando i fondi per la formazione e la ricollocazione del personale.
La dirigenza ha comunicato lo stop al premio produzione per il 2022. I lavoratori hanno già fatto, quindi, la loro parte.
L’integrativo aziendale non si tocca e siamo disposti a difenderlo con ogni mezzo. Tra l’altro uno strumento utile anche alla società stessa che ha portato benefici nella miglior organizzazione del lavoro.
Se questo debito non è causato da problemi operativi non saranno i lavoratori a doverlo ripianare.
Sullo sfondo restano sempre molte perplessità e domande circa questa operazione.
La mancata attivazione del tavolo di conciliazione da parte dell’Authority, la scelta di mettere ALP nelle mani di un dirigente che contemporaneamente si trova ad essere al vertice di una cooperativa art 16.
Il tentativo di gettare ombre su una RSU che negli ultimi anni ha lavorato affinché ALP uscisse da uno stato di perenne crisi e fosse finalmente rilanciata.
Il ruolo che questa RSU e il sindacato USB hanno deciso di assumere all’interno del nostro porto con numerose battaglie generali che evidentemente hanno fatto storcere il naso a più di un soggetto.
Dal traffico di armi, al rispetto dell’ordinanza n°22 sugli avviamenti giornalieri. Dall’installazione di una postazione medica h24 in ambito portuale alla proposta di un polo unico di manodopera.
Di fronte a tutto ciò la mobilitazione dei lavoratori è la prima risposta importante.
Non siamo abituati ad assecondare giochi di “potere” e fare compromessi a ribasso che rischiano a di trascinare questa esperienza importante verso il basso.
Verso un approccio che vede soggetti portuali soggiogati agli interessi di grandi armatori e terminalisti e lavoratori o senza integrativo oppure disposti ad accettare qualche spicciolo di elemosina.
A titolo di esempio basti pensare che appaltano la quasi totalità del lavoro ai tre art.16 insieme all’art. 17 di supporto.
Tutti questi soggetti subiscono un dumping tariffario che come sempre ricade poi sui lavoratori. L’assenza di contratti di secondo livello ne è la rappresentazione più chiara.
Di contro gli stessi Terminalisti e Armatori, posti al vertice di tale meccanismo, continuano da anni a macinare utili.
Non è l’Alp o gli Art. 16 a non funzionare ma è un sistema che del lavoro disorganizzato ne fa solo sfruttamento.
Per tutti questi motivi la RSU ALP, dopo le prime 48 ore di sciopero che hanno registrato un’adesione pressoché totale, conferma altri 3 giorni di sciopero consecutivi.
Nella giornata di domani i lavoratori saranno presenti con una manifestazione dalle ore 9 e per tutta la giornata, di fronte alla Sede dell’Autorità Portuale.
Alle ore 10:30 è convocata una conferenza stampa nel quale andremo nel dettaglio di quanto fin’ora dichiarato anche presentando i documenti di cui siamo in nostro possesso.