Se un mese fa il Pomezia ed i suoi tifosi esultavano per per il risultato della dei play off che ha visto la squadra laziale vincere sul Livorno ai rigori per 7 a 5 e conquistare la serie D, ora tremano
A seguito di un comunicato stampa su maxi frode fiscale portata alla luce dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma che, a seguito di indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri; hanno sequestrato preventivamente beni mobili e immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro nei confronti di una società sportiva dilettantistica e di 3 imprenditori, tutti con un ruolo attivo nella gestione dell’ente; il Pomezia calcio è uscito con comunicato nel quale dichiara:
di essere totalmente estranea ai fatti contestati e ha dato mandato ai propri legali di difendersi nelle sedi opportune. Inoltre precisa che la società Pomezia Calcio 1957, nata il 1 luglio 2019, è una ASD sana e in regola con tutti gli adempimenti fiscali previsti.
La Guardia di Finanza tra le altre cose dichiara:
“Nel corso delle indagini è altresì emerso che; al fine di ostacolare il recupero dei tributi evasi e di nascondere le responsabilità penali, l’ente è stato estinto per mezzo di una fusione”
Quale sarà il futuro calcistico del Pomezia? In queste condizioni e visti i tempi biblici della giustizia italiana, sarà nelle condizioni di svolgere il campionato di serie D? E se non lo fosse ci sarebbe da parte della Lega calcio un ripescaggio del Livorno?
Tutte domande lecite per i tifosi Amaranto e spiraglio per un eventuale salto in serie D
Anche se il Livorno ha perso la finale dei play off sarebbe la prima squadra ad avere le carte per poter essere ripescata?
Sempre nel comunicato del Pomezia che tranquillizza i sui tifosi si legge però; “Pertanto si intende tranquillizzare tutti i tesserati e i tifosi rossoblù che il Pomezia Calcio 1957 continuerà più forte di prima ad essere un punto di riferimento per la città e non solo.
La squadra è già stata iscritta al nuovo campionato e la stagione 2022–2023 non subirà alcuno stop”.
Intanto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, condividendo le proposte formulate dalla procura della Repubblica; ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche “per equivalente”, delle disponibilità finanziarie e dei beni mobili e immobili degli indagati tra Pomezia, Roma, Teramo e Spoleto”.
Ma è sempre nelle parole scritte dal Pomezia che ritornerebbero le speranze per i tifosi livornesi. Il Pomezia infatti prosegue:
“La vicenda potrebbe arrivare anche sul tavolo della procura della Federazione italiana gioco calcio; almeno per le stagioni disputate dalla vecchia società, sempre che la stessa procura non evidenzi collegamenti tra la ex società e quella attuale. Sarà poi la Corte federale a decidere gli eventuali provvedimenti da adottare”
Al momento il Livorno per andare in serie D, ha pendente il ricorso alla giustizia sportiva contro il Figline, la domanda di iscrizione presentata ultimamente come società senza titolo ed ora forse a suo favore anche l’eventuali decisioni sportive sul Pomezia
Le speranze amaranto di salire di categoria sono tante, una si avvererà?
Il comunicato della guardia di Finanza
Una maxi frode fiscale è stata portata alla luce dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma che; a seguito di indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri; hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro nei confronti di una società sportiva dilettantistica e di 3 imprenditori, tutti con un ruolo attivo nella gestione dell’ente.
Le investigazioni, condotte dalla Compagnia di Pomezia sulla base degli elementi raccolti nel corso di una verifica fiscale; hanno fatto emergere che dietro la veste giuridica di S.S.D. si nascondeva, in realtà, una vera e propria società di capitali – con ricavi milionari derivanti prevalentemente dall’effettuazione di prestazioni pubblicitarie – riconducibile, di fatto, a un imprenditore romano apparentemente estraneo al contesto societario.
Sottratte a tassazione somme pari a 7.350.000 euro. Inoltre, le Fiamme Gialle hanno scoperto il fraudolento trasferimento di ingenti provviste finanziarie, per oltre euro 1.750.000, al fine di impedire al Fisco la riscossione di quanto dovuto.
Le ipotesi di reato contestate sono quelle di omesso versamento delle imposte, omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Nel corso delle indagini è altresì emerso che; al fine di ostacolare il recupero dei tributi evasi e di nascondere le responsabilità penali, l’ente è stato estinto per mezzo di una fusione.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, condividendo le proposte formulate dalla Procura della Repubblica a quella sede; ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche “per equivalente” di disponibilità finanziarie e beni mobili e immobili nella disponibilità degli indagati situati a Pomezia, Roma, Teramo e Spoleto.
L’operazione si inquadra nella più ampia azione posta in essere dalla Guardia di Finanza di Roma e dall’Autorità Giudiziaria a contrasto dell’economia sommersa e delle frodi fiscali che; oltre a sottrarre ingenti risorse finanziarie allo Stato, alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.