Porto, due tonnellate di rifiuti ripescati in mare dai cestini Seabin
Due tonnellate di rifiuti ripescati in mare
E’ quanto finora raccolto dai cestini Seabin posizionati da LifeGate e Coop nei porti di Livorno, Castiglione della Pescaia e Porto Ercole.
E a settembre un nuovo dispositivo darà una mano al cestino mangia plastica
Il Seabin è un cesto che lavora a pelo d’acqua. Posizionato nei punti dove si concentrano i detriti galleggianti riesce a catturarli grazie a una pompa in grado di filtrare 25.000 litri di acqua ogni ora.
Un cestino mangia plastica è capace di raccogliere fino a 500 kg di rifiuti in un anno, comprese plastiche, microplastiche e microfibre, lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette, e necessita di interventi di svuotamento e pulizia periodici.
Grazie alla campagna “Un mare di idee per le nostre acque” lanciata due anni fa da Coop e LifeGate, nell’ambito del suo programma PlasticLess, in difesa di mari, laghi e fiumi, Coop ha contribuito all’istallazione e adozione di 46 Seabin in tutta Italia.
Nei territori toscani in cui è presente Unicoop Tirreno i Seabin sono tre e si trovano a Livorno (circolo pesca “Nazario Sauro” inaugurato il 28 agosto 2020), Castiglione della Pescaia – GR (darsena del Circolo Velico, 28 agosto 2020) e Porto Ercole – GR (Marina dei Presidi, 11 ottobre 2021).
Dalle date di inaugurazione fino al 30 giugno 2022, i tre Seabin hanno raccolto in totale 2.097 Kg di rifiuti, pari al peso di 139.800 bottigliette di plastica da mezzo litro.
Di questi il 70% è composto da materiali dannosi per l’ambiente come plastiche, microplastiche, materiali metallici (latte, lattine), mozziconi di sigarette e materiali assorbenti igienici; il 20% da massa organica umida (legno, foglie, rami, alghe) contaminata da frammenti di plastica e polistirolo intrappolati, soprattutto tra le alghe e, per il restante 10%, da materiale organico umido non contaminato. Rispetto ai rifiuti plastici, in ordine di rilevanza quantitativa, troviamo: bottiglie, imballaggi alimentari – plastica e polistirolo, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce, cucchiaini – a cui si aggiungono le mascherine.
Sebbene per legge alcuni di questi materiali siano usciti dal mercato da luglio 2021, in mare ancora se ne trovano molti, interi o scomposti dal passare del tempo e dalla degradazione subita in acqua.
L’edizione 2022 di “Un mare di idee per le nostre acque” porterà un nuovo dispositivo in aiuto al Seabin, si tratta del Pixie Drone, un drone galleggiante in grado di muoversi sulla superficie dell’acqua per catturare anche i rifiuti più lontani e che ha già fatto il suo debutto a Genova.
In Toscana è atteso nel prossimo autunno presso la darsena di Castiglione della Pescaia.
I dati sull’inquinamento del Mar Tirreno parlano chiaro: nell’arcipelago toscano, sette pesci su dieci sono contaminati da microplastiche e microfibre. Questo emerge dalla ricerca condotta fra il 2019 e il 2020 da Greenpeace, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e Ias (Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino) del Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche) di Genova.