Vendere casa da privato è un’opportunità da cogliere al volo: ecco perché
La possibilità di contenere i costi di intermediazione che di solito caratterizzano una compravendita immobiliare è di sicuro una delle migliori ragioni per cui vale la pena di prendere in considerazione l’idea di vendere casa da privati. Certo, si tratta di un compito impegnativo, proprio perché non si può contare sul supporto offerto da un agente immobiliare: occorre per esempio riuscire a definire un prezzo di vendita ottimale. Lo scopo non è solo quello di guadagnare il più possibile, ma soprattutto quello di ottenere un posizionamento adeguato sul mercato, che consenta di moltiplicare le occasioni di contatto con i potenziali acquirenti.
È chiaro, infatti, che proporsi con un prezzo eccessivamente alto sul mercato è piuttosto rischioso: potrebbe succedere che l’immobile sia considerato fuori mercato, e quindi rimanere in vendita per troppo tempo. Il che, per paradosso, potrebbe favorire una sua svalutazione. D’altro canto un prezzo inferiore a quello che si potrebbe spuntare con una valutazione adeguata porta a perdere soldi ed entrare importanti. Insomma, non è così facile vendere casa da privato, ma un prezioso aiuto proviene da Dove.it, agenzia immobiliare online che permette di usufruire di una valutazione gratuita.
Il prezzo di un immobile viene stabilito sostanzialmente dal mercato: non dal proprietario, e neppure da un agente immobiliare. Una volta stabilito un valore e individuato un potenziale acquirente, si può avviare una trattativa: questa, però, deve essere condotta in maniera tranquilla e senza farsi travolgere dall’entusiasmo o dall’ansia di concludere subito l’affare. Per il buon esito della negoziazione, sono due gli elementi che devono essere presi in considerazione: da una parte l’urgenza con la quale il compratore vuole acquistare; dall’altra parte il valore che il cliente percepisce nell’offerta. Nel corso della trattativa sono tre le fasi principali da affrontare: la prima è la proposta di acquisto; la seconda è il compromesso; la terza è il rogito.
Non è detto che il compromesso sia sempre presente. Il consiglio è di non limitarsi a far sottoscrivere a chi vuol comprare la proposta di acquisto. Invece, è auspicabile ricorrere sempre al compromesso, che non è altro che un contratto di compravendita preliminare. Attraverso questo contratto, il venditore e il compratore si obbligano l’uno con l’altro: uno a cedere e l’altro ad acquistare la casa. Nel preliminare sono già presenti tutti gli elementi indispensabili per l’atto di compravendita vero e proprio.