Raffineria, Collesalviamo: “Rivendicazioni dei cittadini non siano secondarie a lavoro e industrializzazione”
Stagno (Collesalvetti, Livorno) 29 ottobre 2022
Collesalviamo l’ambiente interviene sulla riconversione della raffineria Eni a stagno:
“Le attività del petrolchimico di Stagno potrebbero cessare a breve e anche per Stagno si prospetta la realizzazione di una “bioraffineria” come quella di Gela.
Il 17 Ottobre ENI ha dichiarato di aver incontrato il presidente della Toscana Eugenio Giani e i sindaci di Livorno, Luca Salvetti, e di Collesalvetti, Adelio Antolini ai quali ha confermato che è allo studio la possibile realizzazione, all’interno del sito industriale Eni di Livorno, di una nuova bioraffineria.
Lo studio di fattibilità prevede la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati:
un’unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining da 500mila tonnellate/anno (quali saranno le materie prime uilizzate?) e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano La realizzazione della nuova bioraffineria all’interno dell’area industriale consentirebbe di massimizzare le sinergie con le infrastrutture già disponibili e di assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito.
Le rivendicazioni dei cittadini non devono però essere secondarie all’industrializzazione e alle promesse del mantenimento e della creazione di posti di lavoro.
Da tempo ormai la convivenza tra la comunità e uno dei poli industriali più importanti della nostra regione sta diventando difficile.
Già nel 2020 l’ARPAT segnalò la necessità che le amministrazioni comunali diventassero parte attiva per riuscire ad ottenere una conoscenza approfondita e una valutazione chiara di quanto avviene.
Collesalvetti, Livorno e Pisa avrebbero dovuto agire in sinergia nei confronti di Regione, Ministero della Transizione Ecologica e Capitaneria del porto di Livorno, a tutela della salute dei cittadini.
Ad oggi però non vi è traccia di alcuna iniziativa in merito da parte delle amministrazioni.
La condizione degli abitanti di Stagno è insostenibile: incidenti, incendi, rischio sanitario, mortalità prematura, maleodoranze, sono l’ordinario repertorio di una impressionante condizione di vita quotidiana.
Il Rapporto Sentieri ha fornito su questa zona dati allarmanti: un eccesso di mortalità e una maggiore incidenza di tumori oltre che di malattie respiratorie e dell’apparato digerente.
Vi è poi la questione della bonifica delle aree che si trascina oramai da decenni.
Ci sono dei progetti in corso di valutazione ma nessuno è stato ancora approvato né tanto meno finanziato.
Le bonifiche devono diventare un tema prioritario perché non è più il tempo dell’attesa e delle promesse.
I nostri amministratori, che sono stati pronti a prendere tutte le iniziative possibili per mantenere la produttività del sito industriale di ENI a Stagno e che hanno immediatamente esultato alla comunicazione del nuovo possibile progetto ENI, hanno il dovere di mostrare lo stesso interesse per la salute dei loro cittadini e per il territorio che amministrano.
Il progetto ENI, una volta definito, dovrà essere valutato solamente dopo un percorso con i cittadini che includa non solo il progetto in se stesso ma, in una visione più ampia, la situazione sanitaria ed ambientale dell’area e le opere necessarie da mettere in atto contemporaneamente alla realizzazione dell’impianto”.