Collesalvetti 10 Novembre 2022

Raffineria, Magliette Bianche al PD: ” E’ sterile contrapporre il lavoro alla salute, i lavoratori sono lo 0,5% della popolazione”

"Chiunque non tutela l’ambiente, non tutela la salute ma neppure il lavoro"

Stagno (Collesalvetti, Livorno) 10 novembre 2022

Le Magliette Bianche Italiane sono cittadini con orientamenti politici, religiosi ed etnici delle più svariate tipologie senza distinzioni ed unite nella tutela della popolazione e dell’ambiente.

Ci troviamo costretti ad intervenire con questa nota visto che il PD nel Consiglio Comunale di Collesalvetti avuto luogo il 03/11/2022 richiama il nostro operato.

Invitiamo la cittadinanza ad ascoltare la registrazione presente nel canale YouTube del Comune.

In questo “colorito” Consiglio Comunale vengono affrontate serie tematiche a caratura mondiale, al contempo potrebbero sentirsi autorizzati nel deridere la nostra attività con provocazioni e battute quando vengono trattati seri argomenti con ricadute locali.

 

Questo modo di operare potrebbe denotare una supponenza ed una arroganza che potrebbero essersi intestati governando da molto tempo questi territori e che con poche argomentazioni, tanti elogi senza nutrire dubbi e peggio ancora senza mai entrare nel merito non avendo dati certi e disponibili, come da loro stesse ammissioni, sembrerebbe vorrebbero continuare in quell’opera divulgativa sulla bontà d’azione rispetto a argomenti di natura privatistica.

Ci domandiamo come sia possibile apprezzare un qualcosa che potrebbero non conoscere, o almeno dichiarano di non conoscere, come appunto un progetto ipotetico ed in fase di studio come la c.d. Bioraffineria di Stagno, che potrebbe vedere la luce forse fra più di tre anni.

La cittadinanza di Stagno potrebbe necessitare di risposte immediate di ripristino ambientale, non di ipotesi futuribili.

 

Un modo di fare politica che potrebbe farli sentire forti quando agli altri è negato il diritto di replica, un comportamento che potrebbe essere rappresentativo di un certo modo di agire politico, foriero di disprezzo per chi ha differenti idee.

Le frasi gratuite che ci hanno vomitato addosso nel Consiglio Comunale come cit.: “Magliette Bianche che poi in una sera improvvisamente forse per affinità di colore sbiancarono come la neve al sole quando si incontrarono i sindacati perché li stava l’altro corno del problema l’occupazione”, ne sono testimoni.

Noi non abbiamo mai incontrato “i sindacati”, casomai proprio il PD potrebbe incontrarli in tavoli riservati e ciò potrebbe avvenire in difetto ad una pluralità di interessi, tra cui i nostri.

 

Non siamo noi che partecipiamo a riunioni “nascoste” alla popolazione obbedendo nell’informativa alle disposizioni impartite da una società privata, lo dichiarano apertamente.

Potrebbero neppure sentire la necessità di incontrare in assemblea pubblica la popolazione al riguardo di questo progetto per così ottenere un loro parete.

Ci domandiamo da una parte come sia possibile che a distanza di circa vent’anni dalla perimetrazione del S.I.N. – Sito di Interesse Nazionale ai fini della bonifica – di Livorno, le bonifiche per quest’area siano ancora allo zero per cento e dall’altra parte cosa dovrebbe essere più importante nell’azione di un Sindaco nel cui territorio è inserita una così critica situazione ambientale.

Al contempo, ci preoccupa vedere una tale euforia nei Sindaci per un’ipotesi progettuale di natura privatistica che in una area S.I.N. tratta la realizzazione di ulteriori impianti industriali c.d.

Bioraffineria, un progetto che se attualizzato potrebbe ulteriormente spostare a data da destinarsi le necessarie bonifiche.

Una eredità per le future generazioni. Il comportamento tenuto dai Sindaci in queste occasioni potrebbe far venire meno la terzietà rispetto agli interessi collettivi, per cui potrebbe essere arrivato il momento di un passo indietro e di nuove elezioni comunali.

Siamo costretti, vista l’accusa, ad utilizzare i dati divulgati nel Consiglio Comunale concernenti la quantità numerica dei lavoratori impiegati nel S.I.N., per l’analisi del loro impatto sulla popolazione complessiva dell’area inerente la città di Livorno e del comune di Collesalvetti.

Numeri che per sensibilità non abbiamo mai utilizzato fino adesso perché trattanti un’altra parte debole della vicenda che riteniamo da sempre dovrebbe essere unita nella lotta al miglioramento ambientale dei nostri territori, nell’interesse delle future generazioni.

Nel sito produttivo interno al S.I.N. di Livorno apprendiamo dal PD che attualmente lavorano 850 dipendenti, un dato comprensivo della forza lavoro presente con le “ditte esterne”.

 

Anche ipotizzando che nelle “ditte esterne” lavorassero solo persone appartenenti al territorio di Livorno e di Collesalvetti, esse numericamente rappresenterebbero nemmeno lo 0,5% della popolazione complessiva di Livorno e di Collesalvetti e probabilmente nemmeno circa uno 0,26% se consideriamo solo la forza lavoro diretta.

Ciò non tanto per arrivare ad evidenziare un rapporto costi benefici di mantenere quell’area non bonificata in nome di un ipotetico presunto lavoro futuro, su cui anche numericamente troviamo poco di cui parlare, ma perché riteniamo potrebbe essere sterile continuare su di un piano in cui potrebbe essere contrapposto il lavoro all’ambiente e alla salute in un gioco delle parti egoistico che noi non condividiamo.

Non può esistere un lavoro se mancano le condizioni necessarie per la tutela della collettività, cui fanno parte tutti gli attori.

Cogliamo l’occasione per solidarizzare con i lavoratori, di qualunque società ed indipendentemente se appartenenti a questa area, che ricevono con ritardo il loro stipendio, come da recenti notizie di stampa.

 

Chiedere la piena tutela dei nostri diritti e un ambiente salubre che non comporti rischi per la salute individuale e collettiva in un paese come l’Italia dopo vent’anni di attesa, non dovrebbe scontrarsi con il diritto al lavoro e nemmeno essere l’argomento di contrapposizione della politica.

Chiunque non tutela l’ambiente, non tutela la salute ma neppure il lavoro.

Ricordiamo che se ci troviamo ancora a parlare di mancate bonifiche, studi epidemiologici di coorte mai realizzati e dell’ipotetica perdita di posti di lavoro nel futuro, il tutto dopo venti anni di attesa, significa che la politica, a partire dal livello locale, ha pienamente fallito il suo compito e potrebbe essere distante e non all’altezza dalle reali esigenze imprescindibili della sua popolazione.

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