Rifiuti Zero: “Il tema del lavoro dipendente motivo prevalente dello sciopero sull’inceneritore”
"In Aamps più funzionari quadri che nelle altre aziende della Toscana"
Termovalorizzatore, l’intervento di Rifiuti-zero Livorno dopo lo sciopero dei lavoratori Aamps:
“Altro che inceneritore, i sindacati Aamps hanno scioperato contro loro stessi.
Grazie alle riprese video, pubblicate in rete, dell’incontro di stamani in piazza tra il sindaco ed alcuni sindacalisti di Aamps, ci sembra sia venuto a galla il vero motivo dello sciopero.
Il sindaco ha spiegato brevemente l’ineluttabile destino dell’inceneritore (servono troppi soldi per una manutenzione che andrebbe ammortizzata in pochi mesi)
Poi la discussione si è spostata sul motivo per cui lo sciopero è stato proclamato non solo per chiedere la sopravvivenza dell’impianto, ma “anche” per affrontare il problema del precariato in Aamps e addirittura in AVR, questioni che non c’entrano nulla con l’inceneritore.
Da quel momento in poi la situazione (per qualcuno) ci pare sia precipitata:
è stato risposto al sindaco che il motivo per cui allo sciopero per l’inceneritore si è unito quello sui precari sarebbe l’assunzione di un lavoratore trasferito da un’altra azienda del gruppo Retiambiente, anziché attingendo dalle graduatorie dei precari Aamps.
Poi la discussione si è avvitata sulle legittime preoccupazioni dei lavoratori riguardanti le stabilizzazioni e i livelli retributivi, sono intervenuti perfino lavoratori che hanno criticato lo sciopero ed altri che hanno contestato le garanzie richieste per altri dipendenti, comunque niente che riguardasse minimamente le strategie aziendali sull’inceneritore.
La verità è che Aamps ormai è entrata, con il sostegno convinto dei sindacati, nel gruppo Retiambiente, che presenta parametri di costi del personale del tutto diversi rispetto a quelli di Livorno.
Basti pensare che rispetto alle altre aziende del gruppo Retiambiente, Aamps ha in percentuale il doppio degli impiegati sul totale dei propri dipendenti.
Pur coprendo il 16% della popolazione servita da Retiambiente, Aamps ha il 40% del totale dei funzionari-quadri del gruppo. Gli operai invece sono solo i due terzi del personale, mentre nelle altre aziende del gruppo Retiambiente sono i quattro quinti.
Aamps ha un dipendente ogni 450 abitanti serviti, mentre le altre aziende del gruppo hanno in media un dipendente ogni 695 abitanti serviti.
Questo squilibrio si riflette sul costo totale del personale: Aamps rappresenta il 24% del costo sostenuto dal gruppo Retiambiente in termini di personale, a fronte del 16% della popolazione servita (dati consuntivi 2019, pre-covid).
I sindacati, che hanno sostenuto l’ingresso di Aamps nel gruppo Retiambiente, sembra che si trovino quindi adesso nelle condizioni di dover scioperare contro loro stessi.
Ma ovviamente non possono dirlo, quindi forse se la prendono con l’inceneritore sperando di alzare un polverone politico.
Ci limitiamo a ribadire che un modo per garantire posti di lavoro stabili e ben retribuiti c’è, non solo a Livorno ma ovunque: seguire la strategia rifiuti-zero, che ha già creato con il porta-a-porta decine di nuovi occupati in città e che ne creerà di ulteriori con i nuovi impianti di riciclo e riutilizzo.
Come sempre, noi indichiamo il giusto percorso per garantire l’aumento dell’occupazione, ma senza gravare sui costi aziendali e sulla tariffa, ne’ impattando sulla qualità ambientale e sulla salute dei cittadini.
Lo smaltimento inquina, rappresenta sempre un costo e produce debiti, mentre il riciclo porta utili e bilanci in attivo.
Esiste quindi un modo per tenere insieme tutte le esigenze, pantomime pseudo-sindacali a parte”.