Alessandro Bechini presenterà la sua candidatura a segretario territoriale PD
Livorno 13 gennaio 2023 – Alessandro Bechini presenterà la sua candidatura a segretario territoriale PD
“Nei prossimi giorni, dopo tanta (troppa) attesa, prenderà concretamente il via il congresso del Partito Democratico. Un congresso che viene dopo una sconfitta pesante nelle ultime elezioni, prima culturale che politica e che ha inviato un messaggio chiarissimo: il partito e la sua classe dirigente deve cambiare nelle persone e nelle linee politiche che hanno caratterizzato il PD nell’ultimo scorcio della sua storia, partendo da un dato di fatto: le scelte degli ultimi anni hanno chiuso il partito in una ridotta indiana, senza un’identità chiara, in un perenne equilibrismo tra i gruppi di potere che hanno diviso il partito in filiere di fedelissimi, paracadutati sui vari collegi blindati (sempre meno) e con nessuna valorizzazione del lavoro degli amministratori locali, della società civile, dei sindacati, di quel tessuto cioè che era la base del PD al momento della sua fondazione.
Da troppi anni il Partito Democratico ha perso la sua missione, quella di trasformare la società, in nome di un governismo fine a sé stesso, considerandosi non uno strumento per giungere al cambiamento, ma il garante di un equilibrio tra poteri sempre più incapaci di farsi carico e offrire soluzioni alle paure e alle preoccupazioni dei cittadini di un paese che si è visto sempre più diseguale, povero e smarrito.
Il PD dovrà ripartire dai contenuti e da una classe dirigente nuova, che emerga dai territori. Che si dimostri riformista nell’approccio ma radicale nelle scelte.
Di fronte ad un governo che già dimostra chiaramente quali saranno le linee programmatiche dei prossimi anni, abbiamo perso fin troppo tempo e i sondaggi che vediamo dal 25 settembre ad oggi segnalano un continuo arretramento.
Il Partito Democratico deve valorizzare il patrimonio di competenza, passione e pragmatismo degli amministratori locali, degli iscritti, degli elettori e della società civile dentro e fuori il Partito, dando centralità ai giovani e alle donne, troppo spesso messi ai margini nelle nostre rappresentanze locali e nazionali. Deve ripartire trovando un nuovo protagonismo dei territori, coinvolgendo i cittadini nelle scelte, ritornando ad un uso sistematico delle primarie, che non saranno uno strumento perfetto, ma è sicuramente migliore delle scelte fatte dai capi-corrente, chiusi dentro una stanza al Nazareno.
Questo coraggio di navigare in mare aperto, senza paura di perdere rendite di posizione (sempre meno e sempre più incerte) deve essere il tratto nuovo del PD.
Dobbiamo essere il partito dei lavori, in una chiara dimensione laburista: degli operai, dei precari (troppi), delle piccole partite iva che fanno tutti la stessa fatica ad arrivare alla fine del mese.
Investire nella difesa dell’ambiente, in sanità e istruzione pubbliche, in edilizia popolare, nella ricerca, nell’innovazione, nella promozione dei diritti civili e sociali.
Il PD deve essere un partito femminista, che vede nella crescita del ruolo delle donne nella società, il più formidabile strumento di crescita ed emancipazione dei nostri tempi.
Per questi motivi sosterrò convintamente la candidatura di Bonaccini a segretario nazionale, perché credo che più degli altri candidati possa interpretare questo percorso di cambiamento e di valorizzazione di una nuova classe dirigente che viene dalle migliori esperienza amministrative, che reputo centrale in questa fase storica.
Anche sui nostri territori abbiamo bisogno di un cambio netto di politica e di persone. Per la prima volta dal dopoguerra la Provincia di Livorno non avrà una rappresentanza parlamentare, così come non ha, da ormai 3 anni, una rappresentanza nella giunta regionale.
Oltre alle politiche, dobbiamo avere la capacità di mettere in discussione anche la nostra struttura: davvero è conveniente una organizzazione territoriale diversa da quella dei collegi regionali e nazionali? Non è forse il momento di arrivare rapidamente alla Federazione Unica, che dia maggiore forza a tutto il territorio della Provincia nella capacità di rivendicare una rappresentanza nelle sedi Regionali e Nazionali?
Serve un PD che sappia definire sé stesso, la sua identità, prima di parlare di alleanze. Che dia voce ad una nuova classe dirigente, che parli con un linguaggio diverso, che abbia la capacità di leggere la società in maniera nuova e aperta: dobbiamo avere l’ambizione di scrivere una storia nuova.
Questo congresso deve segnare la rinascita del Partito Democratico a livello locale e nazionale, ma i partiti non si riformano da soli, i partiti cambiano ed evolvono con la passione e la volontà degli iscritti, dei militanti e degli elettori.
Questo è il momento nel quale tutte le donne e tutti gli uomini, che si riconoscono nel Partito Democratico, facciano un passo avanti, per dare il loro contributo per ricostruire il PD, che dialogando con le forze civiche, possa offrire un’alternativa vera di centro sinistra al governo della Destra.
In questa prospettiva mi rendo disponibile a candidarmi alla Segreteria della Federazione Territoriale di Livorno, non come percorso di un singolo, né come accordo tra gruppi e correnti, ma con la voglia di disegnare un progetto nuovo, con una squadra nuova, ampia e plurale. Per ridare al PD il ruolo essenziale che spetta alla politica: essere lo strumento per declinare in maniera concreta la speranza di un mondo migliore. Per tutti e per tutte
Lunedì 16 gennaio alle ore 11,30 presso la sede della Federazione del PD di Livorno in via Piero Donnini 66, presenterò alla stampa mia candidatura alla carica di Segretario della Federazione Territoriale del Partito Democratico”.