Ambiente 14 Gennaio 2023

Termovalorizzatore, il senatore Potenti chiede un tavolo tecnico per fare chiarezza

Depositata una interrogazione al ministro, anche alla luce delle necessità energetiche

centro di raccolta picchianti aampsLivorno, 13 gennaio 2023 – Una interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla situazione del termovalorizzatore e sulle scelte da fare sull’impianto al Picchianti. L’ha depositata il senatore della Lega Manfredi Potenti.

Un atto di chiarimento quanto mai utile in un momento in cui ciascuna parte interessata fa considerazioni diverse e nella quale comunque il bisogno di produzione elettrica è comunque molto alto.

 

Questo il testo depositato al Senato:

“POTENTI – Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. –
Premesso che:

il termovalorizzatore di Livorno, sito in località Picchianti, rappresenta un impianto di recupero energetico di eccellenza nel trattamento dei rifiuti urbani secondo gli standard ambientali comunitari,

in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti, nell’ottica di una costante diminuzione del ricorso allo smaltimento in discarica;

con una potenzialità di 180 tonnellate al giorno, l’impianto brucia una parte dei rifiuti raccolti nella città di Livorno per produrre energia elettrica,

che viene immessa direttamente nella rete di distribuzione ENEL, mentre i residui solidi prodotti vengono successivamente inviati agli impianti di trattamento per il recupero di materia;

ad ottobre 2023 scade l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) dell’impianto, il quale dovrà essere spento e si stanno avviando le procedure per il suo spegnimento;

lo spegnimento del termovalorizzatore è fonte di profonde preoccupazioni da parte della cittadinanza, non solo per i lavoratori dell’impianto, con oltre 30 professionalità,

ma anche per tutti gli impatti ambientali, economici ed energetici che ne deriverebbero;

una chiusura forzata e priva di un piano organico, strategico e sostenibile anche per il breve e medio periodo, rischia di generare una crisi dei rifiuti a Livorno, e all’intera regione, con ripercussioni a livello nazionale, così come già accaduto, e ancora non risolto, in altre importanti città italiane;

la chiusura del termovalorizzatore comporterà necessariamente il conferimento dell’indifferenziato e dei rifiuti sanitari attualmente smaltiti nell’impianto presso discariche o impianti fuori città e fuori regione, tramite il trasporto con mezzi su gomma, con tutte le conseguenze e gli impatti economici e ambientali che ne conseguono, anche in termini di tasse per i cittadini, di inquinamento e di congestione stradale;

dal punto di vista energetico si evidenziano i mancati ricavi legati alla vendita dell’energia ma soprattutto l’impatto derivante dalla chiusura di un importante impianto per la produzione di energia elettrica, che in questi mesi, data la crisi internazionale attualmente in corso, rappresenta una priorità del Paese;

al momento all’interrogante risulta che non siano ancora chiari i tempi per l’entrata in funzione di nuovi impianti né soluzioni alternative all’inceneritore di Livorno, rendendo realistico il timore di vedere la città e l’intera regione, nonché l’intero Paese, impegnato a trovare soluzioni tampone e provvisorie insoddisfacenti e che rischiano di protrarsi per anni;

considerato che:

il Paese ha vissuto una crisi sanitaria e sociale drammatica che ha lasciato molti cittadini in situazioni economiche e sociali precarie e da cui non si è ancora ripreso e la crisi energetica in atto sta incidendo ulteriormente e con estrema gravità su famiglie e imprese;

in questi mesi, il Governo è chiamato ad intervenire con misure coraggiose e importanti per sostenere famiglie e imprese nel pagamento di bollette sempre più onerose e ad incrementare le riserve energetiche nazionali, e in questo contesto la chiusura di un termovalorizzatore efficace ed efficiente come quello di Livorno appare quantomai pericolosa e incoerente e quindi fonte di profonde preoccupazioni per la cittadinanza,

si chiede di sapere

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire aprendo un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, con lo scopo di individuare misure concrete intese a garantire un periodo di transizione realistico per la chiusura o l’adeguamento del termovalorizzatore di Livorno, scongiurando scelte dannose fondate su ideologie o pregiudizi, a discapito della transizione energetica e ambientale del Paese e dell’auspicata ripresa economica”.