Cronaca 5 Marzo 2023

“Basta confrontare il bando Aamps con glia altri per capire che è una presa in giro”. Rifiuti Zero replica a Cgil

spazzamento meccanicoLivorno 5 marzo 2023 – Concorso Aamps, Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno risponde al comunicato della Cgil

“Basta confrontare il bando Aamps con glia altri per capire che è una presa in giro”

“Registriamo la nervosa replica del sindacato CGIL Aamps riguardo le nostre segnalazioni sul bando di concorso per lo spazzamento stradale, gravemente lesivo della parità tra lavoratori e dei principi inderogabili stabiliti dalla legge sulle aziende pubbliche.

Il sindacato ha dimostrato di non avere argomenti, visto che non ha smentito nel merito nessuno dei nostri rilievi, soprattutto la necessità che un concorso pubblico rispetti necessariamente criteri di imparzialità, trasparenza e oggettività, perché; in caso contrario le assunzioni sono nulle (art. 19 D.lgs. 175/2016).

Le ragioni di questi obblighi normativi sono evidenti:

un’azienda pubblica è pagata dai cittadini, non dai sindacalisti di Aamps o da un imprenditore privato, perciò; deve assicurare servizi efficienti a costi contenuti, selezionando il personale nel miglior modo possibile.

Nonostante la stessa Aamps a pagina 5 del Piano di concordato, che ha portato ad un aumento del 15% della Tari, abbia segnalato gravi problemi di “sovradimensionamento” e “utilizzo non produttivo” del personale esternalizzato e interno, adesso si ricomincia con l’allegra gestione che, insieme alle perdite dell’inceneritore, ha trascinato l’azienda sull’orlo del fallimento, evitato per ora solo grazie ai cittadini obbligati a mettere mano al portafoglio.

Il bando  di Aamps, che praticamente taglia fuori chiunque non faccia parte del gruppo di candidati favorito da un punteggio blindato, andrebbe confrontato con quelli delle altre aziende. Ad esempio quello recentemente pubblicato dall’azienda RAP di Palermo per l’assunzione di 306 spazzini, ideale per confrontare la gestione dei rifiuti a Livorno perfino con quella sicuramente non ottimale della Sicilia e del suo capoluogo.

Ebbene, a Palermo l’azienda riconosce giustamente fino a 10 punti per il titolo di studio, in base al voto conseguito, mentre a Livorno i punti assegnati sono al massimo due. A Palermo riconoscono fino a 10 punti per le patenti possedute, a Livorno solamente uno.

Per quanto riguarda l’aspetto sociale, per ogni figlio fiscalmente a carico a Palermo riconoscono 5 punti, a Livorno zero. In caso di disoccupazione o lavoro precario, a Palermo riconoscono 20 punti, a Livorno zero.

In ogni caso, a Palermo tutti i candidati devono superare una prova scritta di 50 domande a risposta multipla da completare entro 50 minuti, riguardante cultura generale, normativa ambientale, sicurezza sul lavoro, diritti e doveri dei lavoratori, codice della strada. Viene riconosciuto un punto a domanda, per un massimo quindi di 50 punti, ma chi ottiene meno di 30 punti viene escluso dalle graduatorie, a prescindere dagli altri punteggi ottenuti.

A Livorno, invece, nessuna prova scritta, nessuna prova orale, ma solo una “prova pratica” che non riusciamo ad immaginare (svuotamento cronometrato dei cestini?), dalla quale sono oltretutto esentati coloro che hanno già esperienza di spazzamento in questa città, che ottengono il punteggio massimo previsto per la prova senza neanche affrontarla.

Ovviamente è giusto per noi riconoscere anche l’esperienza, in caso di internalizzazione del servizio, ma non può essere praticamente l’unico criterio in un concorso pubblico, con punteggi completamente sbilanciati ed evitando qualsiasi prova d’esame ad una parte dei candidati.

 

Siamo in presenza, lo ribadiamo augurandoci che le autorità intervengano, di una presa in giro contraria alle norme di settore.

Il sindacato preferisce, anziché contribuire a porre rimedio in un tale pasticcio (anche nell’interesse dei lavoratori che dovrebbe tutelare, i quali rischiano di vedersi annullare l’assunzione), arroccarsi in una stravagante difesa dell’indifendibile.

Si rendono conto che replicare con frasi come:

“non è uguale spazzare a Livorno o a Pisa”, “non è uguale il modo in cui il libeccio sposta i rifiuti in una determinata strada”, “ci vogliono anni di esperienza per sapere dove andrà ad accumularsi lo sporco in un giorno ventoso di Dicembre, o dove andranno a finire le foglie d’autunno”,

non fa che peggiorare la situazione, oltre che dare un taglio tragicomico a tutta la vicenda?

Apprezzino piuttosto il fatto che i nostri avvertimenti sono arrivati in tempo utile per correggere la rotta, garantendo sia il giusto (ma non esclusivo e discriminante) riconoscimento per chi ha già lavorato nel settore, sia l’interesse dei cittadini ad avere un servizio gestito da persone adeguatamente selezionate, in base a serie prove di esame, titoli di studio e professionali, capacità e abilità opportunamente dimostrate.

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