Piano Operativo Comunale, PD: “condanniamo con fermezza l’occupazione del Consiglio Comunale da parte delle destre”
Livorno 8 aprile 2024 – Piano Operativo Comunale, PD: “condanniamo con fermezza l’occupazione del Consiglio Comunale da parte delle destre”
“L’occupazione fisica della Presidenza del Consiglio Comunale da parte dei Consiglieri Comunali Ghiozzi (Lega) e Perini (Fratelli d’Italia) con tanto di accerchiamento del Presidente Caruso e la conseguente interruzione dei lavori del Consiglio Comunale, sono fatti gravi, di stampo squadrista e fascista, contro le Istituzioni democratiche. Atti che condanniamo con grande fermezza.
Se da chi ha una storia e radici nel fascismo ci aspettiamo atteggiamenti fascisti, da chi sostiene di essere di sinistra ci saremmo aspettati una censura a difesa delle Istituzioni. Invece abbiamo visto un’azione di spalleggiamento rispetto a quanto posto in essere dalle destre, con una
provocazione continua nei confronti del Sindaco davanti ai banchi della Giunta Comunale.
Come forze di maggioranza abbiamo iniziato i lavori del Consiglio Comunale rendendoci nuovamente disponibili a trovare una soluzione tesa da una parte garantire alle minoranze un tempo adeguato per discutere gli emendamenti e fare le dichiarazioni di voto e dall’altra a garantire la governabilità alla maggioranza.
Nella ricerca di un compromesso è stata avanzata dal Presidente del Consiglio Comunale una prima proposta, nella Conferenza dei Capigruppo del 4 aprile, dove si prevedeva di dare 30 minuti a Consigliere per la discussione sugli emendamenti anziché 5 minuti e 4 ore a gruppo consiliare per le dichiarazioni di voto.
Questa proposta è stata rifiutata dalle opposizioni durante la riunione dei Capigruppo.
Il Presidente del Consiglio Comunale, sentito l’Ufficio di Presidenza e il Segretario Generale, ha formulato una nuova proposta alla Conferenza dei Capigruppo sulla base dell’intervento di Gianluca Diliberti, Vice Presidente del Consiglio Comunale espressione delle minoranze, dove suggeriva una semplificazione della discussione e delle dichiarazioni di voto.
L’ultima proposta, che era sicuramente articolata, consisteva nel raggruppare gli emendamenti per macro aree tematiche. Attraverso il
lavoro degli uffici ne sono state individuate 8. Su queste macro aree sono stati riconosciuti 20 minuti a Consigliere per la discussione su tutti gli emendamenti anziché 5 e 20 minuti a gruppo per la dichiarazione di voto per ogni singola macro area. Su 43 emendamenti specifici e non
raggruppabili invece erano previsti 3 minuti a emendamento a gruppo consiliare per le dichiarazioni di voto.
Su un gruppo di emendamenti che rendevano la delibera inefficace e che erano sostanzialmente inammissibili ma che comunque sono stati
ammessi, 20 minuti a gruppo consiliare per le dichiarazioni di voto. Queste due proposte testimoniano la volontà nella ricerca di una soluzione
condivisa del conflitto istituzionale aperto con la presentazione di 881 emendamenti, che hanno determinato una situazione eccezionale non
governata e governabile con gli strumenti ordinari del regolamento del Consiglio Comunale.
L’indisponibilità delle minoranze di destra ( fatta eccezione per il Consigliere Diliberti), del M5S, BL e PAP, ci ha mostrato le loro reali
intenzioni: bloccare l’attività del Consiglio Comunale, del Sindaco e di conseguenza della macchina amministrativa. Questo è contro la
Costituzione e il diritto amministrativo. Per noi non è accettabile. Nessuno cittadino avrebbe compreso i motivi per i quali la stessa delibera
a Firenze veniva approvata in 3 giorni mentre a Livorno c’è ne sarebbero voluti 72 con un ingente spreco di risorse pubbliche per i gettoni di
presenza dei Consiglieri Comunali (circa 110 mila euro), i rimborsi alle imprese per le assenze dei lavoratori dipendenti dovute dai numerosi
Consigli Comunali ( 86 mila euro circa) ai quali vanno aggiunti gli straordinari dei dipendenti comunali a supporto del Consiglio Comunale.
Un i giustificabile sperpero di risorse pubbliche.
Per questo motivo abbiamo sostenuto la decisione del Presidente del Consiglio Comunale di perseguire la seconda proposta per avviare il
Consiglio Comunale e concludere l’atto con le votazioni sugli emendamenti e sulla delibera, che è stata approvata verso le 3 del mattino.
In tutto questo le opposizioni hanno visto bene di abbandonare il Consiglio Comunale invece di sostenere il lavoro prodotto con i loro emendamenti.
Questo evidenzia ancora di più quello che era il loro reale obiettivo: bloccare le istituzioni e la città.
Opposizioni che una volta uscite dal Comune si sono recate nuovamente in Prefettura cercando di tirare per la giacchetta il Prefetto, invitandolo ad intervenire su dinamiche politiche ed istituzionali che sono di competenza dell’amministrazione comunale. In quelle ore sicuramente concitate abbiamo potuto apprezzare la capacità di ascolto del Prefetto D’Attilio e il rigoroso rispetto delle Istituzioni e delle sue relative funzioni”.