Rubrica Salute e Benessere – Cos’è il batterio Listeria monocytogenes
Listeria monocytogenes è un batterio. Il microrganismo cresce in un range di temperatura molto largo (tra i + 3 °C. e i 45 °C.) con un optimum tra i 30 °C. e i 38 °C.
Presenta buona resistenza a varie condizioni di pH (tra 4,4 e 9,6) e temperatura; caratteristiche che lo rendono un potenziale contaminante di alimenti, anche se conservati in frigorifero.
Il genere Listeria appartiene all’ordine Bacillales, che include anche i generi Bacillus e Staphylococcus, del phylum Firmicutes.
La sua denominazione deriva dalla peculiare proprietà di causare monocitosi abnormi nel coniglio, ad oggi invece tale proprietà non è stata trovata nell’uomo (non più di quanto previsto da una normale infezione batterica e dalla risposta Th1-mediata).
È un parassita intracellulare, che riesce a evadere efficacemente dal fagosoma.
Possiede una peculiare proteina con attività enzimatica polimerizzante l’actina (ActA); il batterio si crea una “coda” di actina che gli dà la propulsione necessaria a superare la membrana plasmatica della cellula ospite, passando così direttamente nella cellula adiacente.
I quadri patologici dai quali è più comunemente isolato sono batteriemia e meningite. Le donne in gravidanza sono, secondo i dati dei Cdc americani, 20 volte più suscettibili alla malattia, che può causare aborto spontaneo o parto prematuro, morte in utero o infezione del feto. I sintomi però, nel caso delle donne incinte, sono molto simili a quelli di una influenza leggera.
La romboencefalite da Listeria costituisce un’entità morbosa ben definita anche se di rara osservazione che si manifesta con interessamento dei nuclei e fibre dei nervi cranici. Le lesioni possono poi estendersi al cervelletto, al talamo e ai nuclei della base. Colpisce in genere soggetti immunocompetenti, mentre la più frequente meningoencefalite causata dal germe tende a manifestarsi in condizioni di immunodepressione.