Ai Bottini dell’Olio il meeting finale del progetto Ultimate sul riciclo delle acque reflue
Tale operazione ha un alto valore ambientale ed economico e ha anticipato il concetto di economia circolare, diventata ormai una linea guida fondamentale per le politiche sociali e industriali europee.
Grazie al progetto H2020 Ultimate, iniziato a giugno 2020, è stato possibile dotare l’impianto post trattamento di un sistema di allerta per rilevare l’intrusione di acqua di mare e un sistema di equalizzazione intelligente (per gestire i cloruri e altri inquinanti e migliorare la qualità dell’acqua per gli usi di Solvay). L’attività consentirà di aumentare la capacità produttiva fino al limite progettuale previsto di 4 milioni di mc/anno. Allo stesso tempo, si prevede di riutilizzare i prodotti di scarto delle industrie all’interno degli impianti di trattamento delle acque reflue e a tal fine il progetto Horizon2020 ha previsto la costruzione di quattro impianti pilota in grado di testare l’efficienza dei trattamenti. Si tratta di un dissalatore da 400 l/h usato per abbattere i cloruri delle acque reflue così da renderle idonee all’uso agricolo e industriale laddove si dovessero superare i limiti di legge; un impianto di chiariflocculazione per abbattere la durezza utilizzando prodotti fuori specifica forniti da Solvay, un impianto innovativo di abbattimento del COD che sfrutta l’effetto combinato dell’UV con acqua ossigenata fuori specifica e infine quattro colonne di adsorbimento per testare la capacità di alcuni carboni (Hydrochar in primis) di abbattere il COD e trattenere i microinquinanti emergenti. Tale intervento si integra con importanti investimenti programmati – e in parte realizzati da ASA – sia relativi al miglioramento dello sfruttamento dell’acqua potabile in un’area altamente idro-esigente ad alta vocazione turistica, industriale e agricola, sia concernenti il potenziamento del sistema depurativo, nonché la riduzione dell’intrusione di acqua salmastra nelle fognature.

