Politica 20 Ottobre 2024

Occupazione proprietà privata, Perini unica voce fuori dal coro del silenzio?

Occupazione proprietà privata, Perini unica voce fuori dal coro del silenzio?Livorno 20 ottobre 2024 – Occupazione proprietà privata, Perini unica voce fuori dal coro del silenzio?

Sabato mattina l’ex cinema Grande di Livorno è stato occupato da attivisti di ALA (Azione Livornese Antifascista). L’occupazione, definita dai manifestanti come “simbolica”, è durata fino a domenica, culminando in assemblee e concerti all’interno della struttura. Sullo striscione esposto all’ingresso dell’edificio si poteva leggere chiaramente il messaggio che annunciava l’evento, mentre la porta, presidiata dai militanti di ALA, è rimasta aperta per accogliere chi volesse partecipare.

L’azione ad ora non ha suscitato eco politico in città, l’unico a “rompere il silenzio mediatico” è stato il consigliere comunale Alessandro Perini, di Fratelli d’Italia. il “silenzio mediatico” lo ha rotto con parole dure di condanna, diventando al momento l’unica voce pubblica a prendere posizione contro l’occupazione. Mentre gli altri consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, non hanno per ora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’episodio, Perini ha scelto di esprimersi chiaramente attraverso i social media, definendo l’occupazione non una semplice manifestazione politica, ma un atto di “violenza anarchica”.

Nel suo post, il consigliere ha sottolineato come l’edificio occupato sia una proprietà privata e che debba essere tutelato dalle autorità competenti.

“Esprimo la massima solidarietà a chi, in queste ore, è vittima di un comportamento illegale e incivile da parte dell’estrema sinistra”, ha scritto Perini, chiedendo un intervento immediato da parte delle forze dell’ordine e denunciando l’occupazione come una violazione della legalità e dell’ordine pubblico.

Perini ha inoltre accusato il movimento di voler provocare disordine con azioni che, a suo dire, rappresentano un attacco diretto allo Stato di Diritto.

Al momento, però, nessun’altra figura politica ha commentato pubblicamente quanto accaduto, lasciando Perini l’unico a parlare apertamente.

Questo silenzio, potrebbe anche essere interpretato dai cittadini come  l’impressione di un tacito consenso da parte delle altre forze politiche cittadine. Nel frattempo, l’occupazione si è conclusa pacificamente con la restituzione dell’edificio, ma resta l’interrogativo su quali misure verranno prese per evitare futuri episodi simili.

Non è la prima volta che la questione delle occupazioni simboliche divide la politica locale. Livorno, con una lunga tradizione di movimenti di protesta, continua a essere teatro di eventi che spesso trovano eco anche a livello nazionale. Tuttavia, in questa occasione, il gesto non sembra aver sollevato il dibattito pubblico che ci si sarebbe aspettati, se non grazie alla posizione ferma espressa da Perini.

L’episodio dell’occupazione del cinema Grande solleva questioni delicate sulla gestione delle proprietà private e sui confini tra manifestazioni simboliche e violazione delle leggi. Se da un lato l’ALA ha voluto lanciare un messaggio chiaro contro le politiche del governo, dall’altro l’intervento del consigliere Perini pone l’attenzione su temi cruciali come il rispetto della legalità e il mantenimento dell’ordine pubblico. L’apparente mancanza di altre dichiarazioni ufficiali lascia spazio a un confronto che, almeno per ora, sembra rimandato o forse non interessare

Per terminare, il Consigliere comunale Alessandro Perini con un post di poco fa; chiede al Prefetto ed al Questore di spiegare cos’è successo:

“È incomprensibile come un’iniziativa che Prefettura e Questura conoscevano da settimane sia potuta finire in questo modo, con l’occupazione arbitraria di un’area privata.

I responsabili dell’ordine pubblico hanno preferito non intervenire e lasciare occupare l’ex multi-sala per due giorni, a patto che la struttura venisse riconsegnata l’indomani.

Per legge il percorso di un corteo viene comunicato dagli organizzatori e autorizzato dalla Questura, conseguentemente; viene predisposto un dispiegamento di agenti per gestire l’ordine pubblico. A Livorno queste leggi non valgono e comandano 300 fenomeni dei centri sociali? Prefetto e Questore devono spiegare cosa è successo”.

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