Livorno 7 novembre 2024 Cambio alla guida del 184° Reparto Comando e Supporti Tattici “Nembo”
Il Tenente Colonnello Davide Piantanida ha ceduto al Tenente Colonnello Mirko Antonio De Mitri la guida del Reparto
Presso la caserma “Rugiadi” di Livorno, alla presenza del Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, Generale di Brigata Federico Bernacca, delle autorità militari e civili locali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, si è svolta la cerimonia di avvicendamento, alla guida del 184° Reparto Comando e Supporti Tattici (RCST) Paracadutisti “Nembo”, tra il Tenente Colonnello Davide Piantanida, cedente, e il Tenente Colonnello Mirko Antonio De Mitri, subentrante.
Il Tenente Colonnello Davide Piantanida, ha lasciato il comando dopo un anno di intenso lavoro durante il quale il Reparto ha assicurato la partecipazione a numerose attività operative sia in Italia sia all’estero, come le operazioni “Miasit” in Libia, “Eutm” in Somalia, “Misin” in Niger e “Forward Land Forces” in Ungheria e con il dispiegamento di propri assetti nell’Operazione “Strade Sicure” nelle città di Livorno e Roma.
Nel corso del 2024, inoltre, il 184° RCST Paracadutisti “Nembo” ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Filottrano nelle Marche e di Oppido Mamertina in Calabria, località nelle quali il 184° Reggimento Fanteria “Nembo” si distinse per l’alto numero di gesta di eroismo dei propri uomini durante il secondo conflitto mondiale.
Il Comandante cedente, nel suo discorso di commiato, ha ringraziato il personale per la dedizione e la determinazione dimostrata nell’anno di vigoroso servizio sia in campo operativo che addestrativo, sottolineando come, soprattutto nei momenti di maggiori sfide, affiorino le migliori qualità dei paracadutisti e la loro incondizionata dedizione al Reparto e all’Italia.
Il 184° Reparto Comando e Supporti Tattici Nembo, è una unità alle dipendenze della Brigata paracadutisti “Folgore” che, grazie alle competenze tecniche nel campo delle trasmissioni e del supporto allo schieramento, contribuisce a rendere la Grande Unità uno degli strumenti a disposizione dell’Esercito Italiano per assicurare la capacità di risposta e di intervento immediato con lo scopo di proiettare, anche con breve preavviso ed in tempi ridotti, dispositivi in grado di operare ad ampio spettro in scenari a complessità crescente.