Ambiente 18 Gennaio 2025

Rifiuti zero: “la Lega evoca il fantasma dell’inceneritore passato”

Rifiuti zero: "la Lega evoca il fantasma dell'inceneritore passato"Livorno 18 gennaio 2025 Rifiuti zero: “la Lega evoca il fantasma dell’inceneritore passato”

A seguito delle dichiarazioni del consigliere Regionale Landi (Lega) su altri 12 anni di inceneritore, il Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno risponde:

“Il consigliere regionale Landi della Lega ha presentato un ordine del giorno per chiedere la riapertura dell’inceneritore di Livorno, ormai morto e sepolto, perché possa continuare a funzionare fino al 2036.

Fortunatamente l’ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza del Consiglio Regionale, quindi Landi si è scagliato contro il PD, che gli avrebbe “ciecamente e ideologicamente” detto no, e contro il sindaco Salvetti, che avrebbe chiuso l’inceneritore per “mere ragioni elettoralistiche”.

Peccato che la decisione di chiudere definitivamente l’inceneritore sia arrivata 5 mesi dopo le ultime elezioni, quindi non poteva esserci niente di elettoralistico o di ideologico in tale scelta.

Investire svariate decine di milioni di euro nell’adeguamento dell’inceneritore, costruito 51 anni fa, non avrebbe avuto senso, anche se un prolungamento dell’attività ne avrebbe facilitato l’ammortamento (comunque caricato sulle spalle dei cittadini, anche se diluito in un periodo più lungo).

Questo perché, a differenza di quello che dice Landi, esiste già un impianto alternativo, che infatti viene utilizzato da più di un anno, perfettamente in grado di gestire i rifiuti precedentemente trattati nell’inceneritore di Livorno.

Si tratta dell’impianto di trattamento meccanico-biologico (TMB) in Versilia, a pochi chilometri da Livorno e di proprietà pubblica (cioè dei comuni che fanno parte della Toscana costiera, compreso Livorno), che trasforma i rifiuti indifferenziati eliminandone la parte umida, quindi producendo una frazione secca che, se collocata in discarica, non impatta sull’ambiente perché non crea gas o percolato.

Tutto questo con costi nettamente inferiori rispetto all’inceneritore e senza contare che il gruppo pubblico Retiambiente, che gestisce l’impianto, ha già attivato un tavolo tecnico con Zero Waste Europe, partner della Commissione UE, per incrementare le capacità dell’impianto di estrarre ulteriori materiali da destinare al riciclo, minimizzando il ricorso alla discarica.

Non c’è quindi nessun rischio ambientale e nessun pericolo di aumenti tariffari per inviare i rifiuti chissà dove, mentre con l’inceneritore ancora attivo avremmo dovuto pagare in bolletta milioni di euro di investimenti inutili e le scorie dell’impianto avrebbero continuato a viaggiare per centinaia di chilometri, per poi finire in discariche speciali per rifiuti pericolosi.

L’ossicombustore di cui parla Landi non servirebbe a sostituire l’inceneritore di Livorno, che è già stato pacificamente rimpiazzato dall’impianto TMB versiliese, ma è stato pensato per assorbire innanzitutto il traffico di rifiuti dalla zona fiorentina, che insiste a non voler colmare il divario negativo sulla raccolta differenziata rispetto alla Toscana costiera.

Noi proponiamo di diminuire il ricorso alla discarica aumentando la raccolta differenziata almeno fino al livello già raggiunto da Veneto e Sardegna, incrementando l’efficienza dei TMB ed evitando il traffico di rifiuti da un ambito territoriale all’altro, senza assurde proposte che assomigliano a sedute spiritiche per evocare fantasmi del passato”.

Rifiuti zero: “la Lega evoca il fantasma dell’inceneritore passato”

 

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