Usb vince in tribunale, Area condannata al reintegro della dipendente
Livorno 23 gennaio 2025 Usb vince in tribunale, Area condannata al reintegro della dipendente
Renata fu licenziata in tronco, a tre anni dalla pensione, dalla REA Spa, società pubblica che si occupa dello smaltimento dei rifiuti all’interno di Reti Ambiente.
Questa mattina, con sentenza del Giudice del Lavoro, Sara Maffei, Renata ha vinto la sua battaglia dopo due anni.
Renata era assistita dall’avvocato USB Gianluca Boirivant del foro di Livorno.
“La REA non solo dovrà reintegrarla, ma dovrà anche pagare migliaia di euro tra risarcimenti e contributi non versati nonché tutte le spese processuali.
Soldi che si vanno ad aggiungere alle altre migliaia di euro buttati via per l’agenzia investigativa che ha seguito per mesi Renata dentro e fuori il suo posto di lavoro (addirittura installando dispositivi GPS all’interno di oggetti conferiti al centro di raccolta).
Soldi che si vanno ad aggiungere alle altre migliaia di euro spesi per denunciare penalmente la lavoratrice e uno dei rappresentanti sindacali provinciali di USB. Senza, ovviamente, alcun “risultato”. Dichiarano dal sindacato USB Livorno
Usb riassume i fatti:
“Nel febbraio 2021 un incendio devastò il capannone principale adibito alla selezione e recupero dei rifiuti cosiddetti “ingombranti” di proprietà della società Scapigliato SRL ubicato a Cecina (LI). Da quel momento, per ovvi motivi di sicurezza, la società ha messo in atto una nuova prassi nel controllo dei rifiuti “imponendo” alla REA un maggiore controllo sulla effettiva tipologia del materiale conferito per evitare al minimo la presenza di legno all’interno della struttura. La Rea ha quindi dovuto reperire un impianto diverso per il conferimento di quest’ultimo materiale.
I primi di luglio dello stesso anno arriva una segnalazione direttamente alla dirigenza della REA circa modalità non conformi di smaltimento dei rifiuti all’interno della stazione ecologica di Cecina.
Renata viene ascoltata e, con coraggio, fa emergere quello che tutti evidentemente sanno. Cioè che alcuni quadri aziendali chiedono ai dipendenti di far conferire sistematicamente materiali lignei all’interno dei cassoni degli ingombranti in barba a qualsiasi regolamento e buon senso.
Dopo alcuni mesi, alla fine dell’indagine interna, due quadri aziendali vengono sospesi e trasferiti dal proprio ufficio mentre nei mesi successivi a Renata viene recapitata la sospensione cautelativa e subito dopo il licenziamento in tronco con un pretesto di aver rubato dei rifiuti all’interno della stazione ecologica.
La REA ha pagato addirittura un’agenzia investigativa privata e ha denunciato penalmente sia Renata che uno dei Coordinatori provinciali dell’Unione Sindacale di Base.
Tutte accuse infondate che sono state prontamente archiviate mentre è stata aperta un’indagine rispetto a quanto emerso in questa vicenda in merito allo smaltimento non conforme dei rifiuti”.