Livorno 28 febbraio 2025 Regionali Toscana, Fratoianni: “Il PD non può pretendere un’alleanza blindando un nome”
Regionali Toscana. Fratoianni: “Giani candidato alle regionali? La strada giusta sono le primarie di coalizione. Il Pd non può pretendere un’alleanza blindando un nome”
“Facciamo le primarie per scegliere il candidato governatore del centrosinistra in Toscana», lo propone Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, in un’intervista sulle pagine toscane de La Repubblica.
«Innanzitutto c’è da animare un confronto con la società toscana in lungo e in largo.
Un cantiere senza partecipazione è destinato al fallimento. C’è bisogno di un grande dibattito pubblico, di un’alleanza che vada oltre il confine dei partiti parlando ai toscani in profondità.
È una mia fissazione anche nella sfida per il governo del Paese. Tanto più che la destra sfodera campioni di populismo e neofascisti. Io per ora vedo il rischio di un dibattito intrappolato dentro il solo ceto politico toscano. E lo dico senza scaricare responsabilità su nessuno. Tutti ce ne dovremmo far carico. ».
«Quale centrosinistra immagino? Al comune di Firenze è fuori Renzi ma anche i 5 Stelle lo sono.
L’esperienza di governo di questi primi mesi della giunta Funaro è molto positiva, penso al salario minimo comunale, un punto qualificante per qualsiasi coalizione voglia dirsi alternativa a queste destre. Oppure alle misure sugli affitti brevi, che mettono in discussione il diritto all’abitare.
Penso tuttavia che per la Regione sia necessario partire da un cuore che metta insieme Pd, 5Stelle e Avs. Per ragioni di numeri ma anche politiche è il primo compito che abbiamo».
«Sono stato tra i primi a mandare a Giani un messaggio per complimentarmi sulla legge sul fine vita . Però voglio essere chiaro: oggi non c’è un candidato della coalizione perché non c’è la coalizione.
Ci si deve lavorare. Sulla base di un programma potremo definire strade, strumenti e tempi per scegliere chi la rappresenterà. Ma a tutte le interlocutrici e gli interlocutori toscani e nazionali dico: se dobbiamo ottenere una discontinuità rispetto al presente, ad iniziare dall’allargamento della coalizione attuale, allora tutto deve essere sul tavolo. Candidatura compresa.
Non si può pretendere una coalizione larga blindando un nome.
Credo che una strada potrebbe essere quella delle primarie di coalizione. Nessuno ha il diritto di dire “non si può fare”. E mi auguro che il Pd ci pensi. Tutto è legittimo, le perplessità su questo come le idee. Non è però legittimo dire questo non si fa: nessuno decide per gli altri. Una coalizione si costruisce in una relazione positiva che cerchi convergenze non divergenze. Io diffido dall’idea che le primarie si sostituiscano alla costruzione di un accordo ma al Pd non sfugge che possono diventare un meccanismo di mobilitazione, al momento assente. La destra ci proverà. E noi dobbiamo andare fuori dal recinto del politicismo parlando ai toscani. Nulla è scontato, la partita non è chiusa e impacchettata».