Mobilità sostenibile Carnieri (PD): “obiettivo ridurre uso auto private”
Livorno 3 marzo 2025 Mobilità sostenibile Carnieri (PD): “obiettivo ridurre uso auto private”
In questi giorni sulla stampa locale si è riaperto il dibattito sulla mobilità a Livorno e in particolare su quella ciclabile. Sicuramente è un tema “caldo” che coinvolge direttamente la cittadinanza.
Spesso nel confronto si viene a formare il dualismo piste ciclabili vs auto, perdendo di vista quelli che sono gli obiettivi europei e nazionali delle politiche sulla mobilità urbana sostenibile.
Da anni nelle città, dalle più grandi alle più piccole, si cerca di riequilibrare la modalità di spostamento dei cittadini a favore della mobilità dolce (prevalentemente ciclistica o a piedi) e del trasporto pubblico locale.
L’obiettivo è quello di ridurre l’utilizzo delle auto private, in particolare nel centro cittadino.
I benefici sono dimostrati da numerosi esempi virtuosi in Italia e in Europa: migliore qualità dell’aria, abbattimento dell’inquinamento acustico, maggiore vivibilità e rinascita dei centri storici, diminuzione degli incidenti (compresi quelli gravi e mortali).
Tuttavia, il processo è complesso ed è necessario modificare le abitudini consolidate di migliaia di persone. Inoltre, è necessario dare alternative sicure e convenienti all’automobile, specialmente in tema di accessibilità ai servizi (scuola, sanità, sport, svago).
Spesso si ricorre a soluzioni che sono il risultato di compromessi, che alla fine scontentano tutti e che inducono il cittadino a vivere negativamente gli interventi a favore della mobilità sostenibile.
A Livorno, dopo anni di ritardi, è stato approvato il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), nel quale sono individuate le strategie e gli interventi per rendere la città più sicura e più moderna. Molti interventi sono stati fatti (specialmente in termini di sicurezza stradale) e altri sono in corso.
Il piano ha una durata decennale e il prossimo anno è prevista la verifica della sua attuazione.
È necessario attivare sin da adesso un confronto con i cittadini e con le associazioni per condividere quelli che sono gli obiettivi ed eventualmente inserire delle modifiche migliorative.
La rete ciclabile urbana deve essere vista come un’infrastruttura di mobilità, che per legge comprende piste ciclabili in sede separata, tratti ciclo-pedonali, corsie ciclabili, zone promiscue e zone 30.
Quindi, quando si parla di sicurezza bisogna tenere presente che l’elemento principale e maggiormente critico è la velocità con cui guidano gli automobilisti e i motociclisti sulle strade urbane.
Maggiore è la velocità, maggiore è il rischio di investire pedoni e ciclisti (con conseguenze terribili).
Al dramma e al dolore delle persone coinvolte si aggiunge una maggiore spesa per il sistema sanitario pubblico che ricade sulla collettività. Tutto questo per arrivare pochi minuti prima al luogo di destinazione.
Il punto è proprio questo: piuttosto che fare polemica su come è stato realizzato un tratto di una pista ciclabile, mi concentrerei sul fatto che certi comportamenti degli automobilisti e dei motociclisti mettono a rischio la salute e la vita di molti cittadini.
Questo non significa che le infrastrutture per la mobilità sostenibile non debbano essere realizzate al meglio e su questo aspetto basta applicare le leggi e norme tecniche.
La rete ciclabile urbana deve essere continua e completata all’interno di questo mandato amministrativo se si vogliono raggiungere gli obiettivi del PUMS. Gli spazi urbani a disposizione non sono aumentabili, quindi, se vogliamo dare più spazio ai pedoni, ai ciclisti e agli autobus necessariamente vanno ripensati gli spazi a disposizione delle auto (che ogni anno aumentano di dimensioni).
Da qualche parte dobbiamo iniziare e, per invogliare i cittadini a muoversi in maniera diversa, più sicura e più sana, dobbiamo rendere più efficiente (anche più veloce) la mobilità alternativa. Un tale cambiamento deve nascere dal punto di incontro di esigenze diverse ed è possibile farlo soltanto attraverso un confronto aperto, tenendo sempre presente che quello che deve essere prioritario è l’interesse pubblico e della collettività.
Emiliano Carnieri
Responsabile del Dipartimento mobilità, infrastrutture e fondi pubblici dell’Unione Comunale di Livorno del Partito Democratico