Natura urbana: Il ritorno delle Rondini
Livorno 12 marzo 2025 Natura urbana: Il ritorno delle Rondini
Rubrica Natura Urbana a cura di Marco Grassi (fotografo naturalista – socio Lipu)
Da piu’ parti, in Italia, e’ stato segnalato il ritorno delle Rondini (Hirundo rustica)
Il loro nome, da sempre, coincide con l’arrivo della Primavera, ed il risveglio della natura intorno a noi. Ma quando gli avvistamenti segnalano la loro presenza in largo anticipo sui tempi previsti, forse succede qualcosa di cui non tutti sono a conoscenza. E allora cerchiamo di capire meglio.
La Rondine, come i suoi simili Rondone e Balestruccio (si differenziano dalla livrea e da alcune abitudini nella loro vita; ad esempio i Rondoni non scendono mai a terra, e la gran parte della loro vita e’ in volo, dove arrivano anche a dormire sulle correnti d’aria) e’ un animale migratore.
La rotta e’ quella che conosciamo, Africa-Europa e viceversa. Anche se, il ritorno in Africa e’ differente nei tempi in base alla specie, il Rondone e’ il primo a tornare a sud, ai primi di Agosto, mentre Rondini e Balestrucci se ne vanno tra fine Settembre e i primi di Ottobre.
L’Africa sub-sahariale, da diversi anni, e’ territorio di conquista di tipo industriale, la deforestazione raggiunge ormai livelli impressionanti. Va da se che questi animali, come altre specie migratrici, perdono i riferimenti e la possibilita’ di nutrirsi, (i rondinacei, o irundinidi, sono specie insettivore, forma e struttura del corpo sono adatte alla caccia in volo), inoltre le differenze climatiche tra le stagioni si sono attenuate, cambiando quindi il periodo migratorio, che peraltro comporta un enorme dispendio di energie.
A questo proposito, tappe intermedie in oasi verdi, utilizzate per rifocillarsi e riposare, sono di estrema utilita’, ma se le aree verdi continuano ad essere abbattute il viaggio, che di per se incide in una perdita sostanziale di esemplari, si fa oltremodo duro e penalizzante.
Vengono da noi a riprodursi, costruendo i loro nidi-bunker assemblando pezzetti di fango nei sottotetti, veri e propri rifugi impossibili da attaccare per i predatori, e che possono essere ri utilizzati anno dopo anno, per la loro caratteristica di resistenza.
Ovviamente se l’umano, come a volte capita, non li distrugge, distorto mentalmente dalla presenza di un po’ di feci, senza invece calcolare l’importanza di questi animali, sia nell’ecosistema che di supporto a noi, cibandosi ogni giorno di migliaia di zanzare. Il loro incessante volo in cerca di insetti, eseguito con maestria e a folli velocita’, e l’altrettanto incessante ritorno al nido, a nutrire i nuovi nati, e’ un grande spettacolo da osservare, finche’ le nidiate dei piccoli cominciano ad affacciarsi fuori dai nidi, effettuano i primi voli seguendo gli adulti ed imparando ad essere indipendenti, ed infine, come se un segnale avvisasse i gruppi, si radunano in grandi stormi, e poi tutte insieme ripartono per la migrazione invernale in Africa.
Queste, in sintesi, sono le Rondini, come i loro simili sono sinonimo di gioia, di una ideale uscita dal grigio invernale e di un ritorno alla luce, ai calori del sole, accompagnati dai loro canti, corteggiando le femmine e proteggendo il territorio.
Chi ha la fortuna di averle vicine puo’ solo godere della loro presenza, considerato che, per le ragioni elencate, purtroppo sono sempre meno e sempre piu’ messe a dura prova, per sopravvivere a noi.
Testo e photo-gallery a cura di:
Marco Grassi
socio e volontario Lipu
fotografo naturalista