Cronaca 12 Maggio 2025

Livorno, posata la Prima pietra della Darsena Europa

Livorno, posata la Prima pietra della Darsena Europa Livorno 12 maggio 2025 Livorno, posata la Prima pietra della Darsena Europa

Darsena Europa, posata la prima pietra

E’ stata simbolicamente posata questa mattina la prima pietra del cantiere per la realizzazione delle opere marittime e dei dragaggi della Darsena Europa, il moderno terminal container che sorgerà alle spalle del Terminal Darsena Toscana, con un pescaggio minimo di 16 metri a ridosso delle banchine e di 17 metri lungo il nuovo canale di accesso che verrà realizzato a nord del porto di Livorno.

Ad inaugurare l’inizio dei lavori, oltre al commissario straordinario dell’Authority e della maxi-infrastruttura, Luciano Guerrieri, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; il sindaco di Livorno, Luca Salvetti; il prefetto Giancarlo Dionisi e il Presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda. Presente al taglio del nastro tutta la struttura commissariale, con la vice commissaria Roberta Macii, e i dirigenti Enrico Pribaz e Simone Gagliani.

“E’ grande la soddisfazione di aprire questo cantiere” ha commentato Guerrieri. “Dopo l’intesa con la Regione approvata martedì scorso dalla Giunta e dopo l’approvazione del progetto esecutivo siamo finalmente in  grado di partire con i lavori a mare”,

Quello di oggi è per il commissario dell’opera il traguardo di un percorso procedurale lungo e a tratti faticoso, cominciato a marzo del 2022 con la firma del contratto di appalto integrato e l’affidamento dei lavori al Raggruppamento Temporaneo di Impresa formato da Società Italiana Dragaggi, da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit, rappresentato oggi alla cerimonia dal presidente Jan Van Der Broeck.

Numerose sono state le attività svolte in questi tre anni. Tra i passaggi più importanti, quelli tecnici legati al completamento delle attività di bonifica bellica e alla prosecuzione dei lavori per il consolidamento della prima vasca di colmata, e quelli procedurali che a marzo del 2024 hanno portato alla conclusione positiva della valutazione di impatto ambientale e all’approvazione del progetto esecutivo presentato dal RTI.

I lavori dureranno nel complesso cinque anni. Per le opere marittime si prevede la realizzazione di una diga foranea esterna di 4,6 km, composta dal nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord) e dalla nuova Diga della Meloria in sottoflutto (mentre quella vecchia verrà demolita). Verranno inoltre realizzate dighe interne per 2,3 km, a delimitare le nuove vasche di colmata (130 ettari) che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti (da 70 ettari). Gli interventi di dragaggio saranno finalizzati all’imbasamento delle nuove opere, all’approfondimento dei fondali del canale di accesso e alla realizzazione dei bacini e delle darsene interne.

“Sono numeri di rilievo, che danno la dimensione dell’opera che andremo a realizzare” ha dichiarato ancora Guerrieri, sottolineando come la maxi Darsena sia destinata a dare al porto di Livorno un rinnovato slancio competitivo ed economico, inserendolo nel circuito dei traffici globali, incluso l’est asiatico.

Di rilievo anche l’investimento complessivo, che tra lavori, spese di sicurezza e imprevisti vari, ha raggiunto la cifra di 550 milioni di euro, cento milioni in più rispetto all’importo originario, un incremento dovuto in parte alla decisione della struttura commissariale di modificare il progetto, prevedendo l’ampliamento della vasca di colmata del futuro terminal RO/RO con l’obiettivo permetterle di contenere interamente i 17 milioni di metri cubi di sedimenti risultanti dalle attività di dragaggio. Anche il consolidamento della prima cassa di colmata (opera da circa 50 mln di euro) e le prescrizioni ambientali stabilite in fase di VIA hanno inciso sul costo finale della maxi opera, oltre alla revisione dei prezzi, che dovrà essere coperta, almeno in parte, dal quadro economico dell’opera.

I prossimi giorni vedranno il RTI impegnato a procedere all’allestimento di una prima, importante area del cantiere per realizzare, in capo a sei mesi, una prima vasca di contenimento posta tra la Foce Armata dello Scolmatore e l’attuale seconda Vasca di colmata (la Wbs9 b1 nella planimetria allegata).

Per realizzarla, i tecnici del Raggruppamento temporaneo di imprese si faranno letteralmente strada nel mare aperto, sversandovi il materiale di cava e creando così gli argini che si andranno ad allungare dalla terra ferma sino a delimitare la prima area di contenimento.

Si tratta di una cassa da 1,2 milioni di metri cubi di capacità che sarà destinata ad immagazzinare i sedimenti escavati prima dell’imbasamento degli argini che andranno a formare le nuove dighe della maxi infrastruttura.

Nel frattempo, la struttura commissariale si occuperà di soddisfare le prescrizioni ambientali in corso d’opera stabilite dal Piano di Monitoraggio Operativo.

Completa il quadro di questa prima parte dei lavori, l’intervento di manutenzione dell’argine in sinistra idraulica dello Scolmatore, nel tratto dove corre la strada di accesso al cantiere, in modo da potenziare la strada stessa.

“Negli ultimi anni tutta la struttura commissariale ha lavorato con dedizione per bruciare le tappe e provare a ridurre i tempi procedurali di un’infrastruttura caratterizzata da un elevato grado di complessità progettuale ed operativa” ha affermato Roberta Macii, sottolineando come con i lavori a terra relativi al consolidamento della prima vasca di colmata siano già stati contabilizzati 45 milioni di euro. “Anche in questa fase abbiamo cercato di accelerare e creare lavoro – ha aggiunto – la giornata di oggi è un punto di partenza importante: avremo uno dei cantieri più grandi del paese, l’obiettivo è quello vedere in funzione quest’opera quanto prima possibile”.

Nelle dichiarazioni rese alla stampa durante la cerimonia, il prefetto Giancarlo Dionisi ha parlato dell’importanza del traguardo raggiunto, “che con la posa della prima pietra trasforma una visione strategica in un’azione concreta”. “La sfida da affrontare sarà ora quella di accompagnare la costruzione di questa infrastruttura con un’azione coordinata, trasparente e responsabile che coinvolga istituzioni ed operatori” ha aggiunto.

Di giornata storica ha parlato anche il sindaco di Livorno, Luca Salvetti: “Oggi non si torna più indietro – ha affermato – la prima pietra dà il senso della compiutezza di un percorso che si concluderà con la realizzazione dell’opera. La prossima tappa sarà rappresentata dalla pubblicazione del bando per la selezione del soggetto privato, un passaggio che auspico di poter vedere concluso entro i primi nove mesi dell’anno”.

Anche il presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda, ha voluto del pari soffermarsi sull’importanza di una giornata storica per Livorno, la Toscana e l’Italia. “L’opera rappresenta una grande opportunità di sviluppo per le imprese italiane ma un’opera così importante ha bisogno di essere realizzata in tempi rapidi” ha fatto osservare.

Pienamente soddisfatto anche il presidente Giani:  “A partire da oggi il porto di Livorno diventerà un punto di riferimento per l’Italia, con la posa della prima pietra, lo scalo portuale pensato alla fine del 1500 dai Medici si proietta in una dimensione futura. Ora non ci ferma più nessuno”.

La cerimonia si è conclusa con la firma del verbale per la consegna dei lavori. A sottoscriverlo, oltre al commissario e la vice commissaria straordinaria della struttura commissariale, il responsabile del Procedimento, Enrico Pribaz, il direttore dei lavori, Matteo Baroni, il coordinatore della sicurezza Fabio Verzoni e il responsabile dei lavori per conto del RTI, Bruno Degrande.

Una volta firmati i verbali, è stato simbolicamente tagliato il nastro del cantiere, con lo scarico simbolico di un primo scarico di materiale (terra e sassi) da parte di un camion da cava della Sales.

Livorno, posata la Prima pietra della Darsena Europa

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