Scali Cialdini, Legambiente difende la ciclabile: “Troppe auto, non colpa delle bici”
Livorno, 13 maggio 2025. Scali Cialdini, Legambiente difende la ciclabile: “Troppe auto, non colpa delle bici”
Pensare di risolvere i problemi del traffico automobilistico togliendo piste ciclabili è semplicemente anacronistico e miope: il problema non sono le ciclabili, le biciclette e i pedoni, ma le troppe auto in circolazione! Pensare di togliere la ciclabile sugli Scali Cialdini perché due corsie eviterebbero le code è falso e ridicolo: basta vedere i tratti in direzione nord che pur essendo a due corsie hanno gli stessi problemi di traffico della corsia unica in direzione sud: a fare da tappo infatti sono le rotatorie, non la pista ciclabile, che viene utilizzata da tantissimi livornesi e turisti, migliorando la vivibilità della nostra bella città.
Come Legambiente ricordiamo che il tratto di pista ciclabile che va dai Quattro Mori agli Scali Novi Lena è acclarato come Ciclovia Tirrenica in tutti gli strumenti di pianificazione (regionali e comunali) nonché nel Pfte approvato dal MIT. È stato realizzato con finanziamenti regionali e una volta completata la Ciclovia Tirrenica, sarà una delle 10 ciclovie turistiche di interesse nazionale, con un’estensione di oltre 1.000 chilometri, partendo dal confine con la Francia e arrivando fino a Roma.
La provincia di Livorno è attraversata da questa importante infrastruttura ciclistica ed è uno dei tratti strategici di tutto l’itinerario, sia da un punto di vista turistico (vedi Costa degli Etruschi) e sia da un punto di vista intermodale (vedi collegamenti navali con Sardegna, Corsica e Isola d’Elba). Il Comune di Livorno deve anzi accelerare il completamento del tratto di sua competenza della Ciclovia Tirrenica dal Calambrone al Camping Miramare di Antignano.
Il completamento dei tratti mancanti di Ciclovia Tirrenica, oltre a costituire un itinerario ciclistico e turistico continuo sul lungomare tra i più belli ed estesi d’Italia, doterà la città di un importante asse per la mobilità sostenibile. Anziché ascoltare assurdi consigli per eliminare pezzi di piste ciclabili ci auguriamo piuttosto che il Comune proceda speditamente sulla strada intrapresa realizzando una rete ciclabile continua (integrata con zone 30) che colleghi i quartieri esterni al centro e al lungomare attraversato dalla Ciclovia Tirrenica.
Segnaliamo anzi che la pista ciclabile sul lungomare dovrà essere potenziata e migliorata, per esempio sanando nel tratto iniziale almeno tre situazioni promiscue e poco sicure.
La prima venendo da nord la troviamo davanti alla zona di vendita del pescherecci, tra il palazzo dei portuali e l’hotel granduca: 50 metri in cui sparisce il cordolo che delimita la pista e che consente alle auto di parcheggiare abusivamente (divieto di sosta), impedendo il transito delle bici.
La seconda poco dopo: attraversata la strada il ciclista si trova a dividere con i pedoni un angusto passaggio di fronte al chiosco del pesce fritto.
Il terzo punto critico lo troviamo tra la zona di porta a mare e la Bellana, anche in questo caso un passaggio promiscuo pedoni/ciclisti di difficile interpretazione.