Economia Blu, presto un bando da 200mila euro
I benefici del piano europeo Interreg "Italia-Francia Marittimo 2021-2027"
Livorno, 14 maggio 2025 – Una rotta chiara per l’integrazione tra porti, territori insulari, industria marittima ed energia. Una strategia di sistema, non legata a singole iniziative locali, ma a una visione unitaria che guarda a tutto l’alto Tirreno. Al centro l’energia, la logistica verde, la resilienza, l’alta formazione e il turismo sostenibile.
Livorno, Piombino e i porti elbani guardano al futuro e, in occasione della Biennale del Mare e dell’Acqua, lanciano la Linea Blu, un programma strategico integrato per lo sviluppo della blue economy in chiave mediterranea, strutturato in coerenza con il Piano del Mare nazionale.
Questa strategia si sviluppa in quattro filoni strategici che andranno a orientare l’operato dell’Autorità di Sistema Portuale per il prossimo futuro:
quello della Blue Industry (sullo sviluppo delle catene del valore tecnologiche),
quello della Blue Energy (che prevede lo sviluppo di tecnologie per la produzione, lo stoccaggio e la logistica dell’energia),
il Turismo Blu (focalizzato sulla creazione di nuovi modelli turistici rigenerativi e sostenibili)
e la Resilienza Blu (per lo sviluppo di soluzioni dual use destinate al monitoraggio marino, alla sicurezza portuale e alla protezione ambientale integrata cielo-mare-terra).
Con questa linea di azione, l’AdSP intende raggiungere un triplice traguardo: posizionare l’ente portuale come partner industriale e formativo di riferimento per il testing di soluzioni industriali innovative, favorire la rinascita di una filiera italiana delle tecnologie per la resilienza marittima e portuale e creare un laboratorio insulare e costiero per il turismo del futuro,
offrendo al territorio strumenti per attrarre investimenti nell’ambito delle energie blu.
Tassello fondamentale di questa iniziativa è il progetto Blue Hub, che vede l’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale e altri soggetti istituzionali collaborare insieme per il miglioramento della sostenibilità portuale e marittima e per la creazione di una filiera integrata del valore.
Il progetto, candidato sul programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027, si pone come obiettivo quello di superare la cosiddetta “Valle della morte”: così viene chiamata la fase della ricerca dove restano senza ulteriore possibilità di sviluppo la maggior parte dei nuovi (o potenziali) progetti di sviluppo.
In che modo? Creando una comunità multidisciplinare e transfrontaliera, composta da 10 start-up (2 per ogni territorio) in grado di rispondere alle sfide tecnologiche dei cinque territori di riferimento, quelli dei partner coinvolti nel progetto
(oltre alla Toscana, rappresentata dall’AdSP MTS e dal centro di competenza della robotica avanzata, Artes 4.0, sono coinvolti nel progetto la Liguria, con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale; la Sardegna, con l’Università di Cagliari; la Corsica, con la locale Camera di Commercio e dell’Industria, e il Var, rappresentato dalla Camera di Commercio e Industria del VAR e dal Pôle Mer Méditerranée di Tolone).
L’ente portuale lavorerà presto alla predisposizione di un bando per l’individuazione delle startup cui destinare complessivamente 200 mila euro di finanziamenti, 20mila a testa. I porti diventeranno insomma il luogo naturale per testare concretamente le progettualità di queste imprese, con il coinvolgimento degli stakeholder (università, centri di ricerca e formazione, sindacati, responsabili politici, ecc.) nel processo di realizzazione.