Cronaca 3 Giugno 2025

Orti Urbani, la Federazione Anarchica Livornese esprime solidarietà a chi ha occupato

Orti Urbani, la Federazione Anarchica Livornese esprime solidarietà a chi ha occupato il terreno privato

Livorno – orti urbani di via goito: ingresso

Livorno 3 giugno 2025 Orti Urbani, la Federazione Anarchica Livornese esprime solidarietà a chi ha occupato

A Livorno, da oltre tredici anni, un’area privata di circa sei ettari viene gestita dal cosiddetto “Collettivo Orti Urbani”, un gruppo di attivisti che ha trasformato un terreno privato in uno spazio coltivato e socialmente attivo. Una storia che, a prima vista, potrebbe apparire come un esempio virtuoso di riqualificazione dal basso. Ma c’è un elemento cruciale che non può essere ignorato: quei terreni non appartengono a chi oggi li gestisce. Sono proprietà privata, occupata senza titolo da chi oggi rivendica diritti su uno spazio che legalmente non è mai stato loro. E dopo l’ultima manifestazione davanti al tribunale il giorno dell’asta, la Federazione Anarchica Livornese esprime la sua solidarietà a chi in questi anni ha occupato:

La Federazione Anarchica Livornese solidarizza con il Collettivo Orti Urbani di Livorno. Un terreno di 6 ettari, che rappresenta un polmone verde al centro della città, è occupato e autogestito da 13 anni da un collettivo che dopo aver bonificato l’area, divenuta una discarica in anni di abbandono, l’ha resa disponibile per la coltivazione ad orti e ne ha fatto uno spazio sociale fruibile per tutti. I terreni dove sorgono gli orti urbani sono ora in vendita, si è tenuta la prima asta on-line lo scorso 28 ottobre, mentre fuori dal tribunale si è tenuto un presidio molto partecipato.

L’esperienza degli orti urbani coinvolge attivistə e semplici cittadinə, ed è l’ultima ancora in vita delle iniziative autogestionarie nate dal ciclo di lotte della prima metà degli anni ’10 (le altre erano la mensa Polpetta e l’ostello, ormai chiuse), in un momento in cui un movimento unitario era riuscito a aprire ampi spazi di agibilità pur in un alto livello di conflittualità che si confrontò con l’autoritarismo delle istituzioni, basti pensare ai fatti del dicembre 2012.

Molte realtà continuano a sostenere la lotta del collettivo orti urbani e continuano a dire no alla cementificazione dell’area, che deve rimanere interamente verde e aperta a tutti. Significativa in questo senso la numerosa partecipazione studentesca al presidio del 28 maggio.
L’asta on-line è andata deserta, ma sappiamo che questo può essere un gioco tra le parti perché si abbassi il prezzo di partenza.

Sicuramente il collettivo non si farà cogliere di sorpresa dalle prossime mosse e mentre le istituzioni, le forze politiche in consiglio comunale vorrebbero “regolarizzare, legalizzare”, come anche “eliminare il degrado”, ma vogliono soprattutto costruire nell’area degli orti. Per chi ancora non avesse chiaro il ruolo delle istituzioni basti pensare a quanto successo già il giorno dopo l’asta, il 29 maggio, quando ci sono stati interventi di rimozione degli striscioni di sostegno agli orti urbani presenti in città, nel quartiere e pure all’ingresso degli orti stessi.
La FAL ribadisce la solidarietà con chi continua la lotta e l’autogestione attraverso l’azione diretta”.

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