“Armi, tecnologia e servizi segreti”: a Livorno presidio contro il rinnovo del memorandum Italia‑Israele
Livorno 8 giugno 2025 “Armi, tecnologia e servizi segreti”: a Livorno presidio contro il rinnovo del memorandum Italia‑Israele
Sabato 7 giugno, davanti al palazzo della Prefettura di Livorno, udiversi di manifestanti si sono riuniti per chiedere al Governo di fermare il rinnovo tacito – previsto per l’8 giugno – del memorandum militare Italia‑Israele. L’iniziativa, promossa dal coordinamento “Livorno per la Palestina”, si inserisce in un evento nazionale che ha visto sit‑in analoghi in diverse piazze italiane, da Roma a Milano
Un presidio non violento, ma deciso
Al presidio labronico, volti di cittadini, attivisti e membri di associazioni solidali hanno manifestato pacificamente ma con parole forti, contro “la complicità del governo nei crimini di Israele”. Nei loro comunicati si ricorda che l’Italia è il terzo fornitore al mondo di armamenti a Israele e che il trattato, attivo dal 2005 e rinnovato tacitamente ogni cinque anni, prevede lo scambio di tecnologie, brevetti e software militari, coperto da segreto militare
Durante il presidio sono stati letti stralci delle indagini della Corte internazionale, che ha parlato di “genocidio” e violazioni del diritto internazionale, rinnovando l’appello a interrompere qualsiasi supporto militare a Israele iltirreno.it.
Un’eco nazionale
L’evento livornese faceva eco all’altrettanto partecipato sit‑in di Roma davanti a Montecitorio, e aveva paralleli in piazze come Milano, dove ieri si è svolta una manifestazione analoga contro gli accordi militari con Tel Aviv .
A Roma, personalità politiche – fra cui Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli – hanno condannato le forniture di armi all’esercito israeliano e richiesto esplicitamente la sospensione del memorandum. A Milano, manifestanti hanno chiesto analoghe misure: blocco degli accordi militari, rottura dei legami con Israele e riconoscimento politico della Palestina
Le richieste dei manifestanti
Sotto il Palazzo del Governo di Livorno sono risuonate con forza queste istanze:
Stop al rinnovo tacito del Memorandum Italia‑Israele, in scadenza l’8 giugno.
Riconoscimento dello Stato della Palestina da parte del Governo italiano.
Interruzione di ogni tipo di fornitura militare, compresi armamenti e tecnologie.
Contrasto alla complicità in eventuali crimini di guerra o genocidio nella Striscia di Gaza
Cosa succede ora
L’8 giugno sarà il giorno in cui si attiva il rinnovo tacito del memorandum. I manifestanti chiedono un intervento immediato del Parlamento e del Presidente del Consiglio per bloccare l’estensione automatica dell’accordo. Inoltre, seguono con attenzione ogni evoluzione politica e diplomatico-legale, resasi urgente dopo le diffide di giuristi e le prese di posizione di ONG come Emergency, che ha raccolto oltre 200.000 firme per fermare il memorandum