Cronaca 18 Giugno 2025

Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusione

Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusioneLivorno 18 giugno 2025 Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusione

“Pacco, pacchetto e… contropacco”. Sognavi un iPhone, hai trovato una spazzola. È la dura legge delle “mystery box”, pacchi  non consegnati o smarriti con contenuto di ogni genere da vari rivenditori di e-commerce, inclusi Amazon, comprati da King Colis e rivenduti a peso . Un fenomeno diventato virale grazie a video su TikTok e YouTube, che promettono ricchi “premi e cotillon”, ma che nella realtà si rivela spesso un’illusione. Lo dimostra l’esperienza diretta di chi, come molti livornesi, si è avventurato tra le ceste di King Colis a Porta a Mare, attirato dalla possibilità di portarsi a casa un gadget tecnologico a pochi euro. Ma la realtà, come spesso accade, ha presentato il conto.

Dalla speranza al disincanto

È vero, nelle migliaia di pacchi venduti “al buio”, può anche nascondersi un oggetto di valore. Ma la statistica non perdona: le scatole che abbiamo visionato e documentato, contengono quasi nella loro totalità per gli acquirenti oggetti inutili, di scarso valore o, peggio, in un caso danneggiati. La delusione è quindi la regola, non l’eccezione.

Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusione

Tra i tanti esempi concreti registrati sul posto:

  • Una scatola acquistata per 10 euro conteneva soltanto dei pezzi di legno tipo puzzle, a tema religioso: una croce, un monte che dovrebbe ricordare il Golgota e un pezzo di legno con su scritto in inglese “Egli è risorto”. Oggetto non solo a target estremamente ristretto, ma anche privo di valore reale. Per il compratire un oggetto da buttare

  • Un’altra scatola “promettente” conteneva due scatole più grandi del prodotto che ci “ciottolava dentro”. Il loro contenuto rivelava nella prima una banale spazzola per capelli, e in un’altra, una spazzola tonda. Tutto qui. Valore complessivo vicino allo zero.

  • Altro pacco, “altra beffa”: tre lampade a LED con immagini di Pikachu, di cui una spezzata in due, una con un orecchio rotto e solo una intatta. naturalmente in loco non è stato possibile provare l’impianto elettrico. Il costo d’acquisto? Ben più del valore effettivo.

  • In un caso, un elegante incarto celava un foulard grigio anonimo, e sembrava anche di scarsa qualità “simile a uno straccio”. Altro che “oggetto del secolo”.

  • Non mancavano i vestiti: un vestito a nostro parere anche molto carino, stile ottocento di colore verde apparentemente ben cucito … ma in taglia bambini. Il vestito era ompletamente inutilizzabile per l’acquirente adulta che oltretutto non sapeva neppure a chi regalarlo

  • Una scatola conteneva una custodia per smartphone con vetro protettivo. Peccato che il modello non fosse compatibile con nessun dispositivo posseduto dalla famiglia acquirente.

  • C’è stato anche chi ha trovato un ricambio per boccaglio da sub all’interno di una scatola dentro un’altra scatola. Una specie di “matrioska” dell’inutilità per l’acquirente

  • Un altro pacco ha riservato come sorpresa una penna laser estetica, oggetto che online viene venduto dai 14 agli 80 euro con promesse “miracolose” per rimuovere acne, lentiggini, macchie della pelle e tatuaggi. Ma attenzione (basta controllare online): può avere gravi controindicazioni, e il suo uso errato o senza controllo medico potrebbe causare danni seri alla pelle.

    Oggetti migliori ma inutili che la persona non avrebbe mai acquistato

  • In altro pacco, al suo interno due scatole con un lato di plexiglass trasparente che mostrava figure di personaggi di cartoni animati di ultima generazione che si illuminavano grazie ai led colorati all’interno. Carini ma inutili per l’acquirente, spero di poterli rivendere online
  • In un pacco uno smartwatch, un oggetto tecnologico forse l’unico più interessante anche se non se ne conosce la marca e le caratteristiche e fino al controllo a casa rimarrà un punto interrogativo per l’acquirente

Il costo basso e l’effetto lotteria

Molti acquirenti giustificano il fenomeno con la logica del “costa poco, tentiamo la fortuna”. Il problema è che la tentazione del colpo grosso – trovare uno smartphone, un tablet, o un oggetto di elettronica costoso – si scontra con la realtà di pacchi venduti a peso, dove il valore del contenuto è spesso di gran lunga inferiore a quello della scatola che lo contiene.

Anche il pubblico è variegato: giovani, curiosi, genitori con figli al seguito, tutti attratti dall’idea del “grande affare”, che nella maggior parte dei casi si traduce in un ritorno a casa con oggetti inutili, inadatti o danneggiati.

Gusto personale e oggetti non neutri: un altro rischio

Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusione

Altro aspetto da non sottovalutare è che molti degli oggetti venduti nei pacchi non sono neutri, né universali. Un esempio? Un uomo che acquista un pacco e trova all’interno un reggiseno. O ancora, un vestito che può sembrare meraviglioso per uno, ma terribile per un altro. Gli oggetti, quindi, non solo possono essere inutili a livello funzionale, ma anche totalmente incompatibili con i gusti e le esigenze personali.

In conclusione: il pacco a sorpresa non sembra essere mai davvero un affare per la maggioranza delle persone

La caccia all’affare nel mondo dei pacchi resi o smarriti è più simile a una lotteria con premi quasi sempre deludenti. A fronte di poche occasioni fortunate, la maggior parte degli acquirenti si ritrova con scatole per loro piene di inutilità, delusioni e, nei casi peggiori, oggetti rotti.

Il fenomeno, apparentemente innocuo e ludico, nasconde invece una forma di consumo compulsivo e una sorta di “acquisto d’azzardo”. E allora, prima di acquistare un altro pacco al buio, vale la pena chiedersi: sto veramente facendo un affare?

Pacchi a sorpresa, gli affari sono ben pochi: il boom dei pacchi smarriti si trasforma spesso in delusione

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