Cronaca 23 Giugno 2025

Cgil Livorno: “Dall’Iraq all’Iran: il copione si ripete, i popoli pagano. Non in nostro nome, l’Italia ripudia la guerra”

Cgil LivorCgil Livorno: "Dall’Iraq all’Iran: il copione si ripete, i popoli pagano. Non in nostro nome, l'Italia ripudia la guerra”Livorno, 22 giugno 2025  Cgil LivorCgil Livorno: “Dall’Iraq all’Iran: il copione si ripete, i popoli pagano. Non in nostro nome, l’Italia ripudia la guerra”

A poche ore dalle imponenti manifestazioni di Roma, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, contro tutte le guerre e lo sterminio del popolo palestinese, contro le politiche di riarmo dell’Unione Europea e della Nato, per un immediato cessate il fuoco che bloccasse sul nascere anche l’aggressione di Israele all’Iran, abbiamo assistito all’ulteriore folle e sconsiderato innalzamento della tensione in Medio Oriente.

Stanotte gli USA hanno bombardato i siti nucleari iraniani dove, malgrado le smentite dell’ Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, sostengono sia in fase di avanzata costruzione la bomba atomica dell’Iran. Sembra, in realtà, di essere di fronte alla stessa tragica messa in scena che precedette l’invasione dell’Iraq nel 2003 attraverso la manipolazione dell’informazione e dell’opinione pubblica convinta dell’esistenza di “armi di distruzione di massa”. Armi mai trovate e successivamente rivelatesi semplicemente una scusa per giustificare l’invasione…un’invasione che portò alla distruzione dell’Iraq e alla morte di milioni di civili innocenti.



Siamo di fronte ad un’escalation senza freni guidata da Netanyahu e Trump, in totale spregio del diritto internazionale e, nel caso del popolo palestinese, del diritto umanitario.



Un’escalation a cui l’Unione Europea, l’Italia in primis, ha finora assistito impassibile, totalmente prona alle logiche riarmiste della Nato e incapace di assolvere ad un ruolo di mediazione e “peacekeeping”, che la sua posizione sullo scacchiere internazionale gli assegnerebbe, per ottenere un cessate il fuoco duraturo in tutti i teatri di guerra, a partire dal blocco della vendita delle armi.

Non possiamo e non vogliamo, quindi, assistere passivamente al ritorno della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, nè restare indifferenti di fronte alle continue violazioni del diritto internazionale ed umanitario.

L’Italia ripudia la guerra, come dice l’articolo 11 della nostra Costituzione! Urliamolo più forte che mai!

Livorno non sia luogo, nè per terra nè per mare, di traffico di materiali bellici atti a infliggere ulteriori lutti e sofferenze alle popolazioni civili!

Facciamo sentire la nostra avversione a tutte le guerre e pesare la nostra mobilitazione contro le politiche di riarmo per un mondo multipolare a coesistenza pacifica che riconosca a tutti i popoli il diritto alla libertà e all’autodeterminazione.


Gianfranco Francese
Segretario Generale Cgil Livorno

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