Cgil Livorno: sostenete Gaza Cola la risposta civile alla guerra
Livorno, 2 luglio 2025 Cgil Livorno: sostenete Gaza Cola la risposta civile alla guerra
In un momento storico in cui le coscienze faticano a orientarsi tra propaganda, conflitti e manipolazioni dell’informazione, arriva un segnale chiaro dagli scaffali della grande distribuzione: Coop decide di fare spazio a Gaza Cola, una bibita simbolica, nata non da un piano industriale, ma da un atto di resistenza creativa e civile.
Sulle etichette si legge “Gaza Cola”, ma in quella lattina c’è molto più di una semplice bibita. C’è un gesto politico, un atto di solidarietà, una dichiarazione d’intenti. Coop, una delle più grandi catene della distribuzione italiana, ha deciso di rimuovere alcuni marchi israeliani dai propri scaffali per fare spazio a questo prodotto alternativo, nato dall’iniziativa di un regista e attivista palestinese. Un’iniziativa che ha già acceso il dibattito pubblico e che viene accolta con entusiasmo anche da realtà sindacali come la Cgil della provincia di Livorno.
Secondo quanto dichiarato in una nota dal sindacato, si tratta di una scelta “da sostenere con convinzione”, perché dimostra come anche le azioni quotidiane, come un acquisto al supermercato, possano diventare strumenti di resistenza e impegno etico.
Il ricavato delle vendite di Gaza Cola sarà destinato alla ricostruzione dell’ospedale Al Karama, una struttura sanitaria devastata dai bombardamenti a Gaza. In un contesto dove le immagini di distruzione e morte continuano ad arrivare da quella terra martoriata, ogni gesto che punta a costruire, curare, riparare, acquista un valore profondamente politico e umano.
“Ogni volta che decidiamo cosa comprare, dove spendere i nostri soldi, chi finanziare, stiamo scegliendo da che parte stare” — afferma la Cgil Livorno.
“Facciamo rete perché la nostra voce arrivi forte e chiara. Palestina libera. Ritorniamo a essere umani.”
Gaza Cola non è solo un’alternativa alle grandi multinazionali delle bevande: è un simbolo di autodeterminazione, un prodotto che cerca di infrangere il silenzio e il disinteresse della comunità internazionale attraverso la circolazione concreta di un messaggio: la Palestina esiste, resiste e ha bisogno di sostegno.
L’idea nasce da un giovane regista palestinese che ha voluto trasformare il senso di impotenza in azione. Gaza Cola è prodotta con l’obiettivo di finanziare direttamente progetti sanitari e sociali in Palestina, senza passare da grandi organizzazioni intermediarie. Un modo per ridurre la distanza tra chi soffre e chi può aiutare.
Il gesto della Coop, seppure simbolico, interrompe una narrazione dominante, quella che spesso riduce il consumatore a spettatore passivo, e rimette al centro la possibilità di una scelta consapevole. In un’epoca in cui la guerra si combatte anche sul piano dell’informazione e del consenso, l’economia diventa un campo di battaglia silenzioso ma potentissimo.
Sostenere Gaza Cola, afferma la Cgil, è un modo per schierarsi dalla parte della vita, della ricostruzione, della dignità dei popoli. Una bottiglietta può sembrare poco, ma ogni gesto, ogni euro, ogni scelta quotidiana è un mattoncino di coscienza che può cambiare il volto delle relazioni internazionali.
In un’Italia spesso accusata di ambiguità politica sul conflitto israelo-palestinese, iniziative come questa rompono il silenzio e invitano a un’alleanza civile tra cittadini, lavoratori e consumatori consapevoli. Un gesto piccolo, forse. Ma necessario. E soprattutto: umano.