Cronaca 14 Luglio 2025

Esiste un’alternativa alla Darsena Europa?

Esiste un'alternativa alla Darsena Europa?Livorno 14 luglio 2025 Esiste un’alternativa alla Darsena Europa?

Il gruppo politico di Buongiorno Livorno chiede se esista un’alternativa alla darsena Europa
“Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali ed alla presenza di interessi da parte di Società con spalle molto larghe e “pelo sullo stomaco”, l’intervento oggi previsto per la Darsena Europa viene spesso ripreso da stampa e personaggi politici con opinioni tanto entusiastiche, quanto superficiali (o interessate).

Sulla stampa, Piero Neri, vicepresidente di Confindustria Toscana, dopo parole di buonsenso; “Se ci facessimo impressionare dalla situazione geopolitica che stiamo attraversando in cui la parola predominante è incertezza, dovremmo chiederci se sia opportuno in questo momento procedere alla realizzazione della Darsena Europa” (affermazioni del tutto condivisibili), non può trattenersi dall’affermare che …”… ma nelle mie aziende sono abituato ad investire soprattutto nei momenti di crisi”), dimenticando che in questo caso non parliamo di risorse delle sue aziende, bensì di denaro pubblico.

Una molto maggiore cautela (anche istituzionale) andrebbe a ns avviso dimostrata…

Della Darsena Europa se ne parla d’altra parte come di un’opera oramai decisa, sulla quale non si può più far marcia indietro, “Cavolo sono stati spesi ormai denari pubblici, si sono fatti i Progetti, il mondo ci guarda…”, “che figura ci facciamo”…

Il metodo (già, secondo noi è proprio un metodo) del “fatto compiuto” è anche in questo caso dietro l’angolo. Si comincia in sordina, intanto si sgombra l’area, poi si spostano tre o quattro macchine operatrici, quindi si scava una buchetta e,… “tacchete” il giorno dopo ci troviamo un gran cartello con l’avvio di lavori per un molo o sondaggi conoscitivi o, magari, per….“Il Cubone”.

A Livorno toccherà poi all’urbanizzazione degli Orti Urbani di Via Goito, quindi all’estensione dell’Ospedale di Livorno all’interno di un parco pubblico, o…. inventate voi!

La Darsena Europa, cattedrale nel deserto di spaventosa estensione rispetto all’attuale Porto di Livorno, è un’opera gigantesca sulla quale sono già stati spesi denari pubblici, sulla quale vengono aggiornati i progetti, rivisti pesantemente in su i budget,…. tutto questo con una preoccupazione di fondo da parte nostra che è quella che si voglia portare il progetto ad una irreversibilità assoluta.

Tutto questo dal nostro punto di vista, non è accettabile e deve (deve!) essere oggetto di un momento di verifica complessivo, quindi rimettendo in gioco tutto ciò che BL ha lamentato e denunciato da anni e con continuità con interventi e con atti, esigendo ora che venga aggiornato sollecitamente ciò che non è stato sin qui aggiornato, tutto ciò che si vuol far considerare frettolosamente quale oramai “rato e valido”, mentre invece proprio non lo è e non lo deve essere.

Si sente fortemente l’esigenza di sottoporre a sollecite verifiche collegiali:

1. Gli scenari di sviluppo del traffico navale (quelli disponibili sono datati 2012-2013);

2. Lo scenario per navi di portata superiore ai 20.000 TEUs (!); questo è già previsto che in una seconda fase possa raggiungere profondità di 19,0 m, mentre la Procedura di VIA è stata eseguita su scenari e profondità più limitati. Chiediamo di riavviare aggiornandola la procedura di valutazione di impatto ambientale;

3. I cosiddetti impatti cumulativi (la rete infrastrutture di accesso e collegamento è oggi semi-ignorata);

4. E’ poi raccomandato dagli esperti e da noi ritenuto indispensabile garantire la polivalenza d’uso di questa opera (quindi containers, ma anche ro-ro);

5. In considerazione del pesante aumento dei costi (a carico settore pubblico?) é indispensabile valutare i ritorni e la eventuale “diseconomicità” del Progetto;

6. Le pesantissime ripercussioni ambientali, alcune intenzionalmente sottaciute (Poseidonia, dune, torbidità acque, ecc.). Ricordiamo che numerose richieste di “accesso agli atti” presentate da varie organizzazioni ambientaliste per ottenere copia della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sono tutte (tutte..!) restate senza replica..!!

7. Impatto su occupazione in presenza di sempre più spinte “automazioni” (droni!?);

8. Considerazione, infine, di una “Opzione Zero”.

I tanti punti nodali e da sottoporre a verifica, ci portano a credere fermamente che questo progetto rappresenti l’ennesimo errore strategico di una politica incapace di immaginare e definire alternative lungimiranti, sostenibili e rispettose del territorio.

 

Tutto ciò, per di più, in una conclamata incapacità gestionale del settore pubblico (vedi le opere post-alluvione in ritardo di molti anni ed in affanno finanziario), che, riteniamo, andrebbe letteralmente nel pallone quando dovesse configurarsi una necessaria collaborazione pubblico/privato con la calata di Aponte.

Come BL, riteniamo che non sia sbagliato potenziare i porti, ma è sbagliato farlo sotto l’ipnosi del gigantismo navale, è sbagliato aggrapparsi al primo offerente senza valutare effettivamente gli impatti ambientali e occupazionali, è sbagliato consentire alle compagnie di navigazione di scendere a terra rischiando di fare monopolio e determinare, nel bene e nel male, la politica locale di un territorio senza che le amministrazioni abbiano più neanche il minimo controllo, è sbagliato puntare solo su container e crociere, rischiando di trascurare tutto il resto.

C’è l’esigenza di considerare e possibilmente adottare scenari progettuali alternativi e più leggeri, una sorta di Progetto light per la Darsena Europa.
Come ci dice D’Agostino (Presidente Associazione Porti Europei); “Creare opere che abbiano una multifunzione: quindi possano essere, quando serve, terminal container, ma se vediamo nel giro di qualche anno che il container non è più quello che serve, possano diventare terminal ro-ro.”

D’altra parte dobbiamo ammettere che a questa gigantesca infrastruttura, ai suoi numerosissimi aspetti critici ed irrisolti o sottaciuti, noi tutti ci opponiamo in modo frammentario; non abbiamo difatti le capacità/possibilità di “controproporre”, formulando proposte dettagliate e ben supportate, analisi competenti e dati indiscutibili; non abbiamo poi la necessaria “continuità”.

Nella considerazione dei numerosi anni spesi (o persi) a rivalutare, riconfigurare, ribudgettare, riprogettare, ecc. senza voler però sottoporre l’opera ad una onesta ed aperta verifica complessiva, proponiamo convintamente una “moratoria” che porti (in onestà intellettuale e con tempi certi) alla ridefinizione di un Progetto Light, polifunzionale ed a ridotto impatto ambientale.

La ns proposta di “moratoria” è stata presentata, discussa ed unanimemente approvata il 25 giugno al termine di un Convegno dal titolo “La Darsena Europa – Il mostro che minaccia la costa ed il nostro futuro” che si è svolto presso il Circolo “Il Fortino” di Marina di Pisa.

A tale Convegno, hanno partecipato la Presidenza del Circolo stesso, Legambiente Pisa, la Task Force Natura e Lavoro, Attac Livorno ed il Comitato Porto Pulito, la Scrivania Autogestita di Informazione, “La Città Ecologica”, “Attac Pisa e “Una Città in Comune”, nonché Buongiorno Livorno e numerosi cittadini.

Un gruppo di lavoro trasversale sarà incaricato di redigere in tempi brevissimi la richiesta di moratoria che, a firma congiunta e con larga distribuzione su stampa, verrà inoltrata alle istituzioni coinvolte con la realizzazione della Darsena Europa, in primis Comuni di Livorno e Pisa e la Regione Toscana”.

Buongiorno Livorno

Esiste un’alternativa alla Darsena Europa?

 

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