Rosignano, polemica sul boicottaggio dei prodotti israeliani. Ma le affermazioni del senatore Potenti reggono alla prova dei fatti?
Rosignano Marittimo (Livorno) 31 luglio 2025 Rosignano, polemica sul boicottaggio dei prodotti israeliani. Ma le affermazioni del senatore Potenti reggono alla prova dei fatti?
È arrivato oggi il commento del senatore della Lega Manfredi Potenti sulla delibera con cui il Comune di Rosignano ha disposto, all’interno delle proprie farmacie comunali, l’interruzione dell’acquisto di prodotti cosmetici, parafarmaceutici e integratori di origine israeliana.
Una scelta simbolica, annunciata ufficialmente dall’amministrazione, per esprimere dissenso rispetto alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Il senatore Potenti, in una nota, ha definito la misura un “colpo al libero mercato” e un potenziale “danno per i cittadini”; evocando la necessità di tutelare imprenditori e utenti locali. Tuttavia, le sue affermazioni si rivelerebbero imprecise, parziali e potenzialmente fuorvianti.
Anzitutto, non si tratta di un boicottaggio dell’industria farmaceutica israeliana, come erroneamente affermato dal senatore. La delibera comunale non ha nulla a che vedere con medicinali salvavita o con principi attivi fondamentali.
Riguarda prodotti non essenziali, come cosmetici, creme, prodotti parafarmaceutici come cerotti, garze, integratori e altri articoli ampiamente reperibili sul mercato, anche da parte di aziende europee o italiane. In altre parole, il cittadino non rischia di rimanere senza ciò di cui ha bisogno.
Anzi, lo stesso documento approvato dal Comune in merito ai farmaci contiene una clausola di tutela esplicita per gli utenti:
“Fanno eccezione i farmaci contenenti principi attivi non prodotti da altre aziende”. Un passaggio fondamentale, forse ignorato da Potenti, che invece sostiene: “Se questi prodotti si vendevano in farmacia evidentemente è perché c’erano persone che ne avevano bisogno”, una frase che potrebbe seminare allarmismo ingiustificato tra i cittadini.
In realtà, chi ha bisogno di un determinato medicinale continuerà a trovarlo in farmacia, anche se proveniente da Israele, purché non esista un’alternativa equivalente. Ricordiamo inoltre che lo Stato italiano, attraverso l’AIFA, garantisce già da anni un’ampia gamma di farmaci equivalenti, definiti generici anche per i prodotti più comuni.
Sul piano economico, poi, il senatore parla di “danno per imprenditori israeliani”, ma anche in questo caso la realtà sarebbe ben diversa:
la misura riguarda pochi prodotti selezionati, non impatta minimamente sugli scambi commerciali o sull’industria farmaceutica internazionale, e riguarda solo gli acquisti pubblici delle farmacie comunali di un singolo Comune. Parlare di “libero mercato colpito” è, francamente, un’esagerazione.
Infine, Potenti rivendica il ruolo della Lega “come partito che più di tutti ha lavorato per la pace”. Ma è proprio questo il punto: in una situazione di crisi umanitaria come quella di Gaza, le dichiarazioni di principio non bastano, e un ente locale può e deve fare la sua parte simbolica, anche solo per stimolare coscienza, dibattito e responsabilità.
Il Comune di Rosignano ha scelto una linea coerente e trasparente, spiegando ogni passaggio, mentre le parole del senatore sembrerebbero apparire più come una difesa ideologica che una reale analisi del provvedimento.
Per i tre sindaci l’atto approvato ha l’intento di interrompere, fino a quando non sarà ripristinato il rispetto del diritto internazionale, gli acquisti di farmaci, parafarmaci e cosmetici israeliani e sollevare quindi l’attenzione su un conflitto che continua a mietere vittime civili, e nel quale ogni segnale conta. Anche smettere di vendere una crema o un integratore in una farmacia pubblica